UN AMBRI’ CHE LOTTA FA DUBITARE ANCHE LO ZUGO

Il troppo timore riverenziale aveva portato lo Zugo ad essere quasi padrone della situazione già nel primo periodo. Ma le partite si chiudono al sessantesimo e i leventinesi, scesi sul ghiaccio nella ripresa con ben altro piglio, sbloccavano il risultato sugli sviluppo di un power play con D’Agostini e, per nulla intimoriti dal nuovo allungo di Senteler (scaturito un po’ per caso), macinavano ghiaccio e chilometri e trovavano il meritato premio con Trisconi, prima della seconda pausa, ed il  pareggio con Kostner in apertura del conclusivo terzo. La partita era ormai ad armi pari ed un punto non avrebbe fatto difetto. La bilancia pendeva dalla parte ospite per merito del solito Hofmann che fulminava un Manzato, in altre circostanze, a tratti sfortunato (deviazione di Muller sul secondo gol), a volte impreciso. Trascinatori di serata il trio Bianchi – Kostner – Trisconi, marchio di fabbrica dell’Ambrì targato Cereda: non solo scendono sul ghiaccio contro il miglior blocco avversario, ma si permettono di andare a pressare e realizzare due reti di ottima fattura. Ora si attende che gli altri esprimano analoga energia e determinazione. Flynn e Sabolic, in particolare, hanno mostrato segnali di miglioramento, ma l’asticella delle esigenze appare ancora lontana. Si spera che si avvicino già a Rapperswil, formazione decisamente più “vicina” all’Ambrì, dunque diretta concorrente.