Serata da dimenticare per entrambe le ticinesi, sconfitte pesantemente: l’Ambrì in casa contro il Rapperswil (2 – 5), diretta concorrente in area salvezza; il Lugano (1 – 5) a Davos. Nessuno, come testimonia punteggio sin troppo veritiero, ha fatto quello che gli si chiedeva: l’Ambrì non ha giocato da Ambrì, rinunciando praticamente alla dote che gli consente di sovvertire pronostici e reggere il confronto con chi è più titolato di lui. Non che il Rapperswil sia formazione stratosferica, ma basta la linea di Cervenka e Clark (una rete e due assist il primo, due reti e due assist il secondo) per mettere in imbarazzo una squadra che non fatto appello alla consueta “disperazione”, ma ha vissuto di emozioni solo a sprazzi, quelli, guarda caso, che hanno riacceso la flebile fiammella della speranza con le reti di Upshall e Zwerger. Troppo poco per ottenere di più da una prestazione tra le meno convincenti dell’intera stagione. Non è servito neppure il rientro di Hofer che, come spesso gli è occorso, ha l’opportunità di incidere, ma gli fa difetto la mira.

Nessuna nota lieta anche per il Lugano che, dopo il pareggio di Klasen, si è fatto trafiggere con una certa regolarità dalle puntate offensive gialloblu e ha balbettato non poco sia in retroguardia che in avanti. Un deciso passo indietro rispetto alla prestazione di Berna, con molti punti importanti della formazione di Pelletier con idee appannate e troppa sufficienza nella gestione del disco, tale da portare a significativi risultati altrui. Il destino della stagione appare segnato: qualche sussulto, molta delusione. Purtroppo il Calvario… continua