DOPOPARTITA DI AMBRI’ – BERNA 4 – 1

22 dicembre 2018

INTERVISTA A MICHAEL NGOY

D – Guardando la classifica, vi trovate dove forse non vi aspettavate?

R – Quello è sicuro, non so esattamente dopo la partita di stasera come siamo posizionati (quinti a pari punti con il Langnau) Oh è davvero incredibile! Son saprei come dirlo, ma quello che stiamo vivendo è un sogno. Ogni anno nel campionato c’è sempre una grande sorpresa e forse questa stagione potrebbe essere la nostra. Ma non vogliano essere troppo soddisfatti perché c’è sempre un rapido cambiamento della classifica e basta un attimo per trovarsi sopra o sotto la linea. E’ un dato di fatto che nessuno di noi si aspettava di giocare così bene e speriamo davvero di continuare così. Dato che lavoriamo tanto, mettiamo sempre molta intensità in quello che facciamo, siamo tutti concordi nei comportamenti e nella voglia, dunque dovremmo continuare su questa strada, non c’è ragione di pensare che si faccia diversamente.

La fiducia è tanta e speriamo di chiudere bene l’anno domani vincendo a Davos

D – Quello che si vede osservandovi dall’esterno è l’impressione di un gruppo unito in cui giocano tutti riescono a ritagliarsi un proprio spazio. Questa sera si è visto un giovane come Moor che, nonostante gli errori, ha avuto dal coach fiducia anche nel terzo periodo perché ognuno ha un compito e sa cosa deve fare

R – Esattamente, tutto comincia dallo spogliatoio, siamo un gruppo speciale. Sono stato qui per tre stagioni e devo dire che adesso è un anno speciale: ci impegniamo molto, in modo da dimostrare anche al coach che ha fatto bene a dare fiducia. Nel caso di Moor lo abbiamo aiutato a superare un inizio difficile (era la sua prima partita contro un Berna), ma poi è cresciuto, è stato molto solido e speriamo che abbia ancora altre opportunità nelle altre partite perché lo merita.

D – Domani la trasferta di Davos e poi la pausa della Spengler: il tempo di ricaricare le batterie e poi due trasferte difficili (Zugo e Lugano) quindi il Langanu in casa. Dopo queste tre partite si potrà capire dove potete arrivare?

R – Può darsi, ma le partite sono tutte dure e difficili. Noi ne prendiamo una alla volta perchè, a guardare questi ultimi turni di campionato, è vero che abbiamo vinto tanto, ma non di sono “buchi” in classifica: le squadre al nostro livello hanno vinto tutte, quindi non possiamo avere cedimenti, non possiamo pensare di rilassarci. Sarà così fino alla fine, quindi rimaniamo umili.

D – Ultima domanda: abbiamo visto il video degli auguri di Natale dove avete cantato tutti: meglio in pista…

R – E’ stato un piacere, tutti hanno riso, ma questo era lo scopo…

INTERVISTA A LUCA CEREDA

D – Partita dura, difficile, ma gestita bene, con la conquista di un’altra vittoria importante

R – Penso che siamo stati solidi, abbiamo sofferto il Berna in avvio, poi per il resto abbiamo concesso poco e questo ci ha permesso di vincere la partita.

D – A volte potrebbe essere difficile gestire l’euforia del momento, ma quando si vincono 9 partite su 11, non è più un …  momento. Avete capito da dove viene la vostra forza e come gestirla.

R – Siamo contenti del lavoro quotidiano che facciamo, contenti di vedere i ragazzi felici e, soprattutto, ci sembra che si sia ricreato un certo legame tra squadra e pubblico, il che dà a tutto lo staff una grande carica e felicità

D – Questo legame con il pubblico si chiama anche Novotny con il suo show di fine partita davanti alla curva? Che sia importante sul ghiaccio è sotto gli occhi di tutti, ma all’interno dello spogliatoio lo è altrettanto?

R – E’ molto importante: ci ha permesso di fare un passo in avanti con la sua presenza sia sul ghiaccio che fuori. Ne siamo ben coscienti ed è molto apprezzato dai compagni e anche da noi.

D – Il video che sta girando per gli auguri di Natale non è solo un video per una ricorrenza: si vede come dietro ci sia un gruppo unito che poi traduce sul ghiaccio questa unità d’intenti

R – Mah, partendo dal presupposto che il miglio team building è la vittoria, siamo un po’ facilitati in questo momento. Al di là del video, c’è un bell’ambiente, ognuno accetta il suo ruolo, cerca di svolgerlo al meglio, nei giocatori come nello staff. Mi piace ricordarlo perché crediamo che non ci possa essere un one man show, ma tutti debbano dare un contributo. In questo momento tutto sta funzionando bene

D – Unica nota dolente della serata l’infortunio di Pinana

R – Si è infortunato di nuovo alla spalla, sarà valutato nei prossimi giorni, ma resta una nota negativa anche per lui perché si tratta di un ulteriore stop. Speriamo che possa riprendersi presto in modo da chiudere al più presto questa fase sfortunata per lui

D – Questa sera per la prima volta hai giocato con quattro stranieri tutti attaccanti, lasciando Plastino a riposo. Riproporrai l’esperimento domano o, giocando in trasferta, sarai più cauto? 

R – Vediamo, ci pensiamo prima della partenza di domani: sono tutte possibilità buone: oggi ha funzionato bene, ma il Davos stasera ha ripreso a vincere, quindi sarà ben motivato domani, sarà una partita per noi difficile per cui valuteremo quale schieramento potrà offrirci maggiori garanzie.

D – Con quattro attaccanti stranieri, quali opportunità si offrono: magari quella di riportare Lerg al centro?

R – Ora abbiamo trovato un certo equilibrio, ma le possibili opzioni rimangono tante, senza dimenticare che anche Kneubuhler può giocare centro o ala, Incir dovrebbe rientrare a fine gennaio. Insomma, noi continuiamo a lavorare e cercare di crescere un po’ in tutto, compreso quello di avere diverse opzioni 

D – Oggi è stata una giornata particolare per il Club (Prima simbolica “badilata” della Nuova Valascia). Si diceva che la squadra sentiva questa giornata e questa situazione. Come siete riusciti a gestire le emozioni e quanto bene ha fatto il gol di Zwerger in inizio di partita

R – E’ vero, oggi è una data importante per il Club, anche se a corto termine significava poco sul ghiaccio. Poi era anche l’ultima partita casalinga del 2018 e ci tenevamo a chiudere bene. Il nostro obiettivo primario era quello di  vivere bene queste ore passate alla Valascia: la vittoria spesso è una conseguenza, ci siamo concentrasti in modo adeguato

D – Aver schierato Moor al posto di Kienzle è più per quanto ha mostrato il primo con i Rockets o poco il secondo in questi mesi con l’Ambrì?

R – Misha ha lavorato forte in questi mesi. Il ostro progetto prevede delle opportunità per i giovani, sta a loro sfruttarle. Questa sera ci sembrava venuto il momento di Moor e credo che lui abbia fatto un buon lavoro, anche se, con l’infortunio di Pinana, ha finot col giocare un po’ di più di quello che pensavamo e nel terzo tempo ha fatto un ottimo lavoro.

D – Kienzle invece?

R – Oggi abbiamo lasciato fuori anche Kneubuhler e Plastino. Vediamo per domani. 

DOPOPARTITA DI AMBRI – ZURIGO 2 – 5 INTERVISTE CON ISACCO DOTTI E LUCA CEREDA

D – Primo periodo equilibrato, poi troppi errori hanno scavato il solco

R – E’ vero il primo periodo ce lo siamo giocato alla pari, poi il secondo tempo lo abbiamo iniziato male con alcuni piccoli o grandi fraintendimenti che ci sono costati caro. Con un power play giocato bene credevamo di aver riporto il trend dalla nostra parte, ma il quinto gol ci ha definitivamente tagliato le gambe. Probabilmente dobbiamo imparare a gestire meglio le situazioni che ci vedono in difficoltà: quando le cose non funzionano come si vorrebbe, bisognerebbe avere la freddezza di calmarsi un attimo, ricominciando a fare le cose semplici in modo da non commettere ulteriori errori

D – Tu dalla partita hai visto che loro hanno messo un po’ più di pressione o siete voi che non siete stati abbastanza tonici: in fiondo sono stati quei sei minuti che hanno scavato il divario, perché poi vi siete ripresi

R – Ma sai, quando giochi contro queste squadre, il minimo errore viene pagato caro. Penso piuttosto che in quel momento ci siamo rilassati per lo sconforto che poi ci portava ad essere quel secondo in ritardo sul disco, quindi non si riusciva a liberare il terzo, aumentava la frustrazione, poi è tutto un cane che si morde la coda…

D – resta comunque una settimana positiva con le vittorie su Lugano e a Berna. Questa può essere una sconfitta frutto anche dello sforzo degli impegni precedenti?

R – Non penso che si possa parlare di stanchezza, credo si tratti maggiormente di un approccio mentale. La settimana si preannunciava molto dura eppure abbiamo portato a casa 4 punti, un bilancio che non è per niente negativo. Peccato per risultato di questa sera dove, a parte quei sei minuti, abbiamo mostrato un buon gioco. Quindi la strada è questa …

INTERVISTA A COACH LUCA CEREDA

R – A livello di attitudine è stata una buona giornata per noi, ma poi abbiamo meritatamente perso anche se il punteggio mi sembra un po’ troppo severo. Comunque lo Zurigo è stato un po’ più lucido di noi, ha vinto un po’ più battaglie di noi. Quindi ha meritato di vincere

D – Cosa è successo in quei sei minuti che hanno cambiato la partita?

R – Li ho visti come il resto della partita. L’avversario è stato più lucido di noi, ci sono state un paio di decisioni che non ci hanno per nulla favorito, ma era lo Zurigo che ha vinto qualche duello più di noi, ha preso delle decisioni più limpide di noi e, avendo più talento di noi, ne ha subito approfittato.

D – Quando parli di lucidità ti riferisci anche a una settimana molto intensa emotivamente e che può aver inciso mentalmente sulla squadra?

R – Sì, certo, veniamo da due settimane molto intense, sia per in camp che abbiamo fatto nella pausa della Nazionale che è stato molto duro, forse perché avevamo la coscienza non dico sporca, ma ferita dalle sconfitte prima dell’interruzione del campionato. Anche questi due impegni precedenti sono stati duri e ci hanno penalizzato nella prestazione di oggi.

D – Comunque la settimana rimane positiva con due vittorie e la risposta dei ragazzi dopo il training camp è stata quella di ottenere risultati importanti

R – La settimana rimane positiva soprattutto perché le prestazioni sono state solide e questa deve essere sempre la base per andare avanti. Senza quello, prima o poi, il castello crolla. Le prestazioni erano buone, il modo di lavorare in allenamento pure, adesso dobbiamo recupere energie fisiche e mentali e preparare bene il prosieguo del campionato D – La classifica la si guarda in avanti, ma anche per quelli che seguono e sotto questo punto di vista, prima di questa sera non era male…

R – Io la classifica non la guardo tanto perché reputo che per noi è importante crescere ogni giorno facendo passi avanti su diversi punti (il lato fisico, quello mentale, tecnico e tattico). Il nostro lavoro è quello, poi alla fine faremo i conti. Lo ripetiamo da tanto, lo so che non ci credete, ma siamo ben consci dei nostri difetti e abbiamo detto che il nostro obiettivo è la salvezza. Non lo abbiamo detto perché abbiamo paura o perché siamo scaramantici, ma perché è un obiettivo realistico per noi. Tutto quello che verrà in più sarà qualcosa di eccezionale. Noi rimaniamo concentrati sul lavoro quotidiano che è il punto chiave nostro e che deve diventare anche un punto di forza di questo Club

D – Girava voce in tribuna che avete giovato sotto protesto (verosimilmente per la penalità di sovrannumero che ha portato al vantaggio dello Zurigo). E’ stato confermato?

R – Credo che per confermarlo ci sia tempo sino a domani. Per salvaguardare la nostra squadra ho preferito fare protesto perché, a parte che a mio giudizio non c’erano sei uomini sul ghiaccio, gli arbitri mi hanno dato i numeri di chi era in campo sbagliati.

D – Hai tolto il portiere all’ultimo secondo con ingaggio in attacco. Lo hai fatto per dimostrare che non bisogna mai mollare?

R – No, l’ho fatto per provare a segnare, dato che in 1”01 per loro è quasi impossibile segnare, ma tu che sei vicino alla loro porta potresti farlo. Quindi ho provato.

D – Lerg: come lo hai visto, anche se ha giocato solo 4 partite?

R – E’ rimasto fermo quasi due mesi e, come si dice, il tempo che rimani fuori ti occorre per ritrovare la forma, quindi ha ancora tanto lavoro davanti a sé e deve chiudere questo gap fisico con la squadra e gli avversari. Questo è assolutamente normale e umano, solo col tempo riuscirà a farlo. Il fatto che stia contribuendo sia con lavoro durante la partita che con gol pesanti, sicuramente lo aiuterà a livello morale.

D – Spesso si parla di quando chiamare o no un time out: lo hai chiamato sul 4 – 0. Su un punteggio del genere si potrebbe pensare che la partita sia chiusa

R – Percepivo dalla panchina che non eravamo distati troppo da loro. Come ho detto prima per me il risultato è un po’ troppo severo e in quel momento c’erano delle situazioni che ci andavano contro e volevo dare un segnale per non mollare