NON CI SONO PAROLE PER QUESTO AMBRI’

Di scena alla Bernarena a ranghi ancor più rimaneggiati (assente per squalifica Goi, oltre a tutti gli altri infortunati, cui si è aggiunto capitan Bianchi a tempo indeterminato per una commozione cerebrale), l’Ambrì non molla un passo e fa debuttare Anthony Neuenschwander, schiera Pinana centro, mette in porta Ostlund che disputa la sua terza partita in LNA: risultato? la quinta vittoria consecutiva, seppure ai rigori, costringendo la corazzata Berna a spremere oltre ogni limite i suoi uomini migliori (alla fine Arcobello e la sua linea conteranno oltre 26 minuti!), a rincorrere una formazione che si era addirittura portata sul doppio vantaggio alla prima sirena, ad usufruire di evidenti aiuti arbitrali per rinsaldare la baracca (evidente fallo su N’Goy alla prima rete, dubbio fuorigioco sulla seconda). E la beffa avrebbe potuto essere maggiore, se Cereda non avesse chiamato il challange su un 3 – 2 bernese (poi fortunatamente annullato per fuorigioco molto evidente, ma che il linesmen, a due passi, non aveva fischiato!). Più forte della sventura, più forte delle avversità, la truppa di Cereda torna da Berna con la consapevolezza che, con lavoro e abnegazione, nulla è impossibile. Lo dimostra il buon Ostlung che ha sfoderato serata da applausi a scena aperta: che sia già in casa il sostituto di Manzato? Emblematica la sua storia: figlio d’arte, ultima apparizione in un derby alla Valascia senza storia, tanta gavetta in LNB, una pesante malattia alle spalle, eroe della serata. Sembra una storia del libro “Cuore”, ma anche questo è l’Ambrì, unico e inimitabile!