L’AMBRI’ NON MOLLA

Partita intensa, ricca di colpi di scena, vinta, persa, rivinta dall’Ambrì che ha avuto nel cuore e nella determinazione del suo DNA le armi per chiudere, seppure all’overtime, una sfida con lo Zugo che ha appassionato gli oltre 5700 presenti. Sulla carta, stante le ultime defezioni in casa biancoblu, la lotta pareva impari, eppure, con caparbietà, spirito di sacrificio, sudore gettato su ogni disco e a ogni cambio, la truppa ridotta ai minimi termini poteva contare su un 2 – 0 meritato e abbastanza rassicurante a metà del secondo periodo. Purtroppo è mancata ancora la scintilla per chiudere la partita: un 5 contro 3 gettato via, le superiorità non sfruttate (addirittura inguardabili alcune, con non solo la difficoltà ad entrare nel terzo, ma anche il rischio di offrire all’avversario pericolose ripartenze), una rete annullata per troppa precipitazione da Lemelin, che continua a inanellare mediocri prestazioni (se oltre oceano lo hanno invitato a cambiare aria, forse una motivazione ci deve essere); ma anche due pali e l’infortunio di Conz (ancora l’anca operata?): insomma la rimonta dello Zugo non si è fatta attendere con un gol “farlocco” e la solita, perentoria fucilata di Diaz (lui sì, che lo sa sfruttare il power play). Il tutto avrebbe steso un reggimento, non l’Ambrì che, intascato il punto al sessantesimo, si è gettato nella mischia per racimolare almeno il secondo, ottenuto da Zwerger su suggerimento di N’Goy sul filo del fuorigioco ma, questa volta, gli arbitri, dopo aver ben visionato l’azione, non hanno potuto impedire alla Valascia di esplodere.