La partita con lo Zugo si prestava a molte chiavi di lettura, compreso, inevitabile, il confronto / rimpianto per la partenza di Hofmann. Che il casco giallo si sia dannato tutta la serata per rendere la vita difficile ai vecchi compagni era nelle corde; tuttavia, il Lugano non si è fatto prendere la mano e ha cercato, con pazienza, di tessere la sua tela, ad unico beneficio della sua situazione, indipendentemente da chi avesse di fronte. Ciò ha premiato, anche quando la frittata pareva fatta (rete in short hand degli svizzero centrali su ennesimo pasticcio difensivo). La rete di Bertaggia, puntuale per caparbietà e abnegazione, spianava la strada a un terzo periodo tutto a trazione anteriore che sfociava, solo all’overtime, nella rete della vittoria, guarda caso, sempre dell’ex: ma questa volta era Lammer.