IL PRIMO DERBY E’ DEL LUGANO

Primo derby al Lugano di fronte a una Valascia che non ha per nulla presentato il tutto esaurito (solo, si fa per dire, 5500 sugli spalti). Lugano che ha meritato la vittoria perché ha fatto decisamente di più e controllato il gioco, frutto non di manifesta superiorità, ma di un possesso del disco più oculato e redditizio: ha saputo affondare di fronte all’atteggiamento rinunciatario dei padroni di casa, ha controllato le sfuriate dell’avversario cercando di tenere la minaccia lontano dalle zone nevralgiche, ha trovato in Zurkirchen in portiere in crescendo e affidabile. Tutto qui? Praticamente sì. Coi tempi che corrono, non è il caso di fare gli schizzinosi.

Sul fronte opposto, la solita carica in crescendo dopo il pareggio sul finire del primo periodo, frustrata da una rete “di rapina” di Sannitz per il definitivo 2 – 1: tanta voglia, ma anche molta sterilità in attacco, con le buone occasioni che rimangono nel limbo delle intenzioni. Il pareggio era pure arrivato per merito di Dal Pian, ma gli arbitri, visionate le immagini, annullavano per un passaggio con la mano. Decisione fiscale ma, alla luce delle nuove norme, ineccepibile. Purtroppo l’Ambrì deve recitare il mea culpa su altri fronti: se sugli scudi salgono i Knuebuhler e i Neuenschwander, mancano clamorosamente all’appello coloro che dovrebbero portare il peso della baracca. Flynn e Sabolic (rete e assist a parte) si sono visti poco, anche in fase di telecronaca, non solo sul tabellino. E l’Ambrì non può reggere l’urto avversario solo con la terza e quarta linea!