Neppure dal Lido di Rapperswil il Lugano torna con il sorriso. Purtroppo le assenze ci sono, ma quello che pare fare difetto alla formazione di Pelletier è l’aspetto mentale. Anche questa sera, in un paio di minuti, la formazione avversaria scava un solco di un paio di reti, quasi senza colpo ferire, con discreta facilità, coadiuvata da una opposizione troppo leggera. E’ evidente che, con gli effettivi più limitati (anche se in difesa si devono dire solo cose positive dei giovani Ugazzi e Villa), occorre un maggior dispendio di energie per andare a riacchiappare un avversario cui si è consentito agevole vantaggio. Alla fine, ad inizio ripresa, il Lugano era riuscito a rimmersi sui binari della parità, grazie alla ritrovata vena offensiva di Arcobello (autore della prima rete e dell’assist per Morini). Purtroppo un palo – traversa galeotto, su tiro di Fazzini, impediva un vantaggio che, per quanto visto, non era neppure demeritato. Invece, difesa molle e quella vecchia volte di Clark ne approfittava per cavare nuovo vantaggio dei sangallesi. Da questa ulteriore botta, la quadra bianconera non si riprendeva più: pressione sterile finchè Cervenka, sempre lui, chiudeva a porta sguarnita l’ennesima serata poco ispirata dei ticinesi.