IL DERBY RESTA DELL’AMBRI’

Tutto esaurito, per la prima volta in stagione, e partita emozionante come deve essere la stracantonale, pur con i limiti attuali delle due squadre che hanno relegato la contesa ad un contenuto tecnico piuttosto modesto. Molti gli errori di impostazione, di gestione del disco e della situazione su entrambi i fronti: alla fine è prevalso il cuore e l’abnegazione dei biancoblu, più avvezzi a vendere cara la pelle e non mollare. Il ghiaccio (per la pioggia che filtrava dalla copertura delle pista) non era ottimale, ma merito ai padroni di casa che si sono meglio adattati alla situazione con giocate più semplici e redditizie, tanto che avrebbero potuto (e dovuto) chiudere i conti con maggiore anticipo, viste le numerosi situazione vantaggiose create davanti a Zurkirchen (2 contro uno o persino contro zero non concretizzate!). Il Lugano ha fatto certamente un passo indietro rispetto alla sfida con il Rapperswil, tornando inconcludente e pasticcione, senza neppure le attenuanti del suo avversario, costretto dagli infortuni ad un costante e continuo rimaneggiamento dei blocchi. Così “l’esperimento” di riunire D’Agostini – Flynn – Upshall (data l’assenza di Hofer) si è rivelato vincente perché le tre reti sono tutte venute da questa linea, autentico motore trascinante della formazione di Cereda.