Trovare la via giusta dopo la deludente prestazione con il Losanna non era facile. Con l’innesto di Brendon Perlini, giunto alla Valascia un paio d’ore prima dell’incontro, l’Ambrì ha trovato qualcuno che potesse mettere un po’ di brio nello spogliatoio biancoblu, oltre a far vedere di essere in possesso di numeri interessanti, specie nel primo periodo (il primo tiro è stato pericoloso e deviato in extremis da Van Pottelberghe). E’ caduta quanto meno la maledizione del power play, con due reti segnate, la prima per il momentaneo vantaggio con Flynn. Nel complesso, la squadra ha mostrato anche una bella reazione, rimontando per ben due volte. Purtroppo, come dice Cereda, bisogna ancora lavorare sulla continuità. Le reti del vantaggio ospite, sono infatti giunte un po’ inaspettate: è bastata una verticalizzazione improvvisa per mandare all’aria tanto lavoro importante e interessante in un amen. Certo gli effettivi sono ancora contati e qualche giocatore sembra un po’ alla ricerca della propria immagine e collocazione. Infatti, sia Horansky che Rohrbach hanno giocato pochissimo: nulla il primo, una manciata di minuti il secondo. Proprio loro che, dalla situazione attuale, avrebbero dovuto capitalizzare un’occasione d’oro per imporsi all’attenzione. Per ora ripartiamo da Perlini, giovane di buone qualità e tanta voglia di mettersi in mostra per tornare da protagonista nell’hockey dei massimi livelli. All’Ambrì sfruttare … il treno che passa in corsa.