La grande avventura dei play off scatta sabato 9 marzo. Tra le otto squadre che contano ci sono entrambe le ticinesi, cosa che non avveniva da cinque anni.
C’è il LUGANO, che li acciuffa dopo annata molto altalenante, ma in crescendo, pur senza cancellare i molti dubbi di una formazione che, fatta eccezione per il solo Hofmann, non si è mai espressa ai livelli attesi. Tuttavia è formazione che, come lo scorso anno, nelle sfide dei play off ha trovato una carica e una determinazione che nessuno le riconosceva: saprà ripetersi?
L’AMBRI’ era, al massimo, accreditato di un campionato onorevole, invece con 79 punti (57 lo scorso anno!) chiude al quinto posto dopo un cammino fatto di tanto lavoro, di sacrificio, con una crescita impressionante a livello di singoli e di squadra: ora è temuto e rispettato perché se la può giocare con tutti. La classifica gli ha assegnato il BIENNE, l’unica formazione che non è mai riuscito a superare neppure una volta. Eppure, con i Seelanders in calo, nonostante il tasso tecnico della loro formazione, nulla deve essere dato per scontato.
La coppia di testa della classifica è data da BERNA e ZUGO. Nessun dubbio che si trattasse delle due migliori formazioni della Lega e il divario dalle altre lo dimostra.
Il LOSANNA, alternando filotti di vittoria e magre protratte, si issa al terzo posto. Alle sue spalle, distanziato proprio alla 50° partita, un solido LANGNAU (forse la formazione più simile all’Ambrì), sorretto da un quartetto di attaccanti stranieri, tra cui quel Pesonen che i vodesi hanno frettolosamente licenziato e che ora si ritroveranno di fronte.
Ultima poltrona per un sorprendente GINEVRA. L’ultima gara della stagione, alle Vernets, opponeva le aquile ai Lions in un match da dentro o fuori. L’hanno spuntata i padroni di casa che, dati per spacciati a tre giornate dal termine, sono riusciti nell’impresa di guadagnare il posto ai danni dei campioni in carica.
ACCOPPIAMENTI DEI QUATI DI FINALE
BERNA – GINEVRA
ZUGO – LUGANO
LOSANNA – LANGNAU
BIENNE – AMBRI’
Nel girone dei delusi giochi fatti e sei giornate all’insegna dell’inutilità. ZURIGO e FRIBORGO sono irraggiungibili a 74 punti (disponibili solo 18) dal DAVOS a quota 51, per non parlare del RAPPERSWIL a 32. Ci sarà il tempo, per tutti, di meditare sui tanti errori commessi, specie per i Lions, cui neppure la cura Del Curto ha portato i frutti sperati. Il mago si è calato nella parte, ma aveva capito subito che l’impresa era quasi impossibile. Gli errori di impostazione commessi in estate, fatti crescere sotto la guida Aubin, avevano messo radici profonde e i tanti talenti a disposizione marciavano in ordine sparso. Meno amarezza a Friborgo, dove certamente le pretese erano meno impellenti, ma per Sprunger e compagni l’eventualità di un finale inglorioso era lontano anni luce dalle possibilità di concretizzarsi. Male anche il Davos, sempre nei bassifondi della classifica, sia con Del Curto che con il subentrato Vitolinsh. L’unico, purtroppo, fedele al destino preassegnato, è stato il Rapperswil. Nella sfida che lo attende con i grigionesi, potrebbe preparare lo sgambetto, onde evitare le insidie di uno spareggio con la vincente di LNB. Se fosse l’Olten, i pericoli non sarebbero irrilevanti.