Lo Zugo torna al successo nella Coppa Svizzera (il primo risale al 1998) battendo al Lido il Rapperswil, detentore del trofeo e per la seconda volta consecutiva protagonista dell’atto conclusivo. Purtroppo, per i sangallesi non c’è stata storia o quasi, dato il netto vantaggio degli svizzero centrali alla prima sirena: 3 – 0. Il tempo centrale ha registrato il sussulto degli uomini di Tomlisson, ma la pressione esercitata ha partorito il solo gol di Clark; troppo poco per rendere la vita dura a Marschini e compagni che hanno assestato il colpo decisivo nella fase finale della partita.
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AMBRI’ PIU’ FORTE … DI TUTTO! LUGANO BENE, MA SI SPERA NELLA CONTINUITA’
2 febbraio 2019
L’Ambrì, dopo le sconfitte … onorevoli, mette sotto uno Zugo in gran spolvero e rende felici i beniamini della Valascia con una prestazione di maturità e sostanza che gli vale il rispetto di ogni formazione che lo affronti. Non molti, a dire il vero, avrebbero continuato a macinare occasioni e gioco nonostante gli inciampi capitati, strada facendo, nella contesa: da due episodi di “quasi gol” (le immagini effettivamente non danno la certezza che il disco abbia varcato la linea), dalla rimonta zugana in 5 contro 3 con due penalità contemporanee fischiate a Hofer (ma forse era più trattenuta dell’avversario!) e Guerra, alle penalità, nel finale, clamorosamente ignorate (palese quella su Kubalic), alla traversa di Fora a 5 secondi dalla terza sirena. La squadra di Cereda ha proseguito a testa bassa alla ricerca di quel successo che era strameritato, sino al tocco di Kubalic (ancora monumentale) che ha fatto “esplodere” a Valascia. Ma il grande merito dei biancoblu sta nella crescita globale di tutta la formazione che ha serrato le fila, tamponando con D’Agostini centro il vuoto lasciato da Novotny, inserendo nel terzetto un frizzante e sostanzioso Dario Rohrbach (una rete e … quasi), pattinando cambio dopo cambio e profondendo energie in ogni momento della contesa. Allo Zugo, forte di una formazione consistente, con uno Stephan rientrante ma saracinesca, una panchina lunga, da ammortizzare le assenze di Roe e McIntyre, non è restato che inseguire, spremendo a tratti i migliori (Martschini due minuti filati nel power play in 5 contro 3), guadagnando, a conti fatti, un punto che appare anche generoso.
Nel sottoceneri una boccata di ossigeno per calmare le acqua agitate (voci e smentite sulla presidenza che sono più testimonio di malessere generale che notizia). Il malcapitato Davos, cui l’allontanamento di Del Curto ha, a conti fatti, lasciato tutto come prima (qualche punto, ma tanti quanti il Rapperswil!) deve ringraziare Senn se le proporzioni del punteggio non hanno assunto connotati umilianti. Il Lugano è partito a testa bassa e ha macinato gioco e occasioni, senza mai togliere il piede dall’acceleratore, sorretto da un Klasen tornato a brillare e a marcatore in tutte le segnature della serata. Il problema resta la continuità: anche a Zugo la vittoria pareva scacciare i fantasmi, puntualmente ricomparsi con il Langnau.
RINNOVI … A RAFFICA
Grande soddisfazione per la notizia (a proposito davvero azzeccato anche il video che la annunciava) del rinnovo di ben cinque giocatori biancoblu: da Novotny (un anno) a Manzato (un anno), ad Isacco Dotti (tre anni), a Dominic Zwerger e Marco Muller (due anni ulteriori, pur avento contratto già per il prossimo). Come hanno tenuto a sottolineare Paolo Duca ed il Presidente Lombardi, pur nelle limitate possibilità del Club e senza rinnegare le prerogative di una realtà formatrice, la soddisfazione di mantenere talenti sbocciati e cresciuti nelle file biancoblu, deve essere un obiettivo da perseguire con orgoglio. In tal senso vanno letti i rinnovi di Dotti, ma soprattutto di Zwerger e Muller che, inseguiti da tutta la Svizzere, hanno preferito rimanere riconoscenti ad realtà che ha creduto in loro dandogli spazio e possibilità di crescere.
DOPOPARTITA DI AMBRI’ – BERNA 4 – 1
22 dicembre 2018

INTERVISTA A MICHAEL NGOY
D – Guardando la classifica, vi trovate dove forse non vi aspettavate?
R – Quello è sicuro, non so esattamente dopo la partita di stasera come siamo posizionati (quinti a pari punti con il Langnau) Oh è davvero incredibile! Son saprei come dirlo, ma quello che stiamo vivendo è un sogno. Ogni anno nel campionato c’è sempre una grande sorpresa e forse questa stagione potrebbe essere la nostra. Ma non vogliano essere troppo soddisfatti perché c’è sempre un rapido cambiamento della classifica e basta un attimo per trovarsi sopra o sotto la linea. E’ un dato di fatto che nessuno di noi si aspettava di giocare così bene e speriamo davvero di continuare così. Dato che lavoriamo tanto, mettiamo sempre molta intensità in quello che facciamo, siamo tutti concordi nei comportamenti e nella voglia, dunque dovremmo continuare su questa strada, non c’è ragione di pensare che si faccia diversamente.
La fiducia è tanta e speriamo di chiudere bene l’anno domani vincendo a Davos

D – Quello che si vede osservandovi dall’esterno è l’impressione di un gruppo unito in cui giocano tutti riescono a ritagliarsi un proprio spazio. Questa sera si è visto un giovane come Moor che, nonostante gli errori, ha avuto dal coach fiducia anche nel terzo periodo perché ognuno ha un compito e sa cosa deve fare
R – Esattamente, tutto comincia dallo spogliatoio, siamo un gruppo speciale. Sono stato qui per tre stagioni e devo dire che adesso è un anno speciale: ci impegniamo molto, in modo da dimostrare anche al coach che ha fatto bene a dare fiducia. Nel caso di Moor lo abbiamo aiutato a superare un inizio difficile (era la sua prima partita contro un Berna), ma poi è cresciuto, è stato molto solido e speriamo che abbia ancora altre opportunità nelle altre partite perché lo merita.
D – Domani la trasferta di Davos e poi la pausa della Spengler: il tempo di ricaricare le batterie e poi due trasferte difficili (Zugo e Lugano) quindi il Langanu in casa. Dopo queste tre partite si potrà capire dove potete arrivare?
R – Può darsi, ma le partite sono tutte dure e difficili. Noi ne prendiamo una alla volta perchè, a guardare questi ultimi turni di campionato, è vero che abbiamo vinto tanto, ma non di sono “buchi” in classifica: le squadre al nostro livello hanno vinto tutte, quindi non possiamo avere cedimenti, non possiamo pensare di rilassarci. Sarà così fino alla fine, quindi rimaniamo umili.
D – Ultima domanda: abbiamo visto il video degli auguri di Natale dove avete cantato tutti: meglio in pista…
R – E’ stato un piacere, tutti hanno riso, ma questo era lo scopo…
INTERVISTA A LUCA CEREDA
D – Partita dura, difficile, ma gestita bene, con la conquista di un’altra vittoria importante
R – Penso che siamo stati solidi, abbiamo sofferto il Berna in avvio, poi per il resto abbiamo concesso poco e questo ci ha permesso di vincere la partita.
D – A volte potrebbe essere difficile gestire l’euforia del momento, ma quando si vincono 9 partite su 11, non è più un … momento. Avete capito da dove viene la vostra forza e come gestirla.
R – Siamo contenti del lavoro quotidiano che facciamo, contenti di vedere i ragazzi felici e, soprattutto, ci sembra che si sia ricreato un certo legame tra squadra e pubblico, il che dà a tutto lo staff una grande carica e felicità
D – Questo legame con il pubblico si chiama anche Novotny con il suo show di fine partita davanti alla curva? Che sia importante sul ghiaccio è sotto gli occhi di tutti, ma all’interno dello spogliatoio lo è altrettanto?
R – E’ molto importante: ci ha permesso di fare un passo in avanti con la sua presenza sia sul ghiaccio che fuori. Ne siamo ben coscienti ed è molto apprezzato dai compagni e anche da noi.

D – Il video che sta girando per gli auguri di Natale non è solo un video per una ricorrenza: si vede come dietro ci sia un gruppo unito che poi traduce sul ghiaccio questa unità d’intenti
R – Mah, partendo dal presupposto che il miglio team building è la vittoria, siamo un po’ facilitati in questo momento. Al di là del video, c’è un bell’ambiente, ognuno accetta il suo ruolo, cerca di svolgerlo al meglio, nei giocatori come nello staff. Mi piace ricordarlo perché crediamo che non ci possa essere un one man show, ma tutti debbano dare un contributo. In questo momento tutto sta funzionando bene
D – Unica nota dolente della serata l’infortunio di Pinana
R – Si è infortunato di nuovo alla spalla, sarà valutato nei prossimi giorni, ma resta una nota negativa anche per lui perché si tratta di un ulteriore stop. Speriamo che possa riprendersi presto in modo da chiudere al più presto questa fase sfortunata per lui
D – Questa sera per la prima volta hai giocato con quattro stranieri tutti attaccanti, lasciando Plastino a riposo. Riproporrai l’esperimento domano o, giocando in trasferta, sarai più cauto?
R – Vediamo, ci pensiamo prima della partenza di domani: sono tutte possibilità buone: oggi ha funzionato bene, ma il Davos stasera ha ripreso a vincere, quindi sarà ben motivato domani, sarà una partita per noi difficile per cui valuteremo quale schieramento potrà offrirci maggiori garanzie.
D – Con quattro attaccanti stranieri, quali opportunità si offrono: magari quella di riportare Lerg al centro?
R – Ora abbiamo trovato un certo equilibrio, ma le possibili opzioni rimangono tante, senza dimenticare che anche Kneubuhler può giocare centro o ala, Incir dovrebbe rientrare a fine gennaio. Insomma, noi continuiamo a lavorare e cercare di crescere un po’ in tutto, compreso quello di avere diverse opzioni
D – Oggi è stata una giornata particolare per il Club (Prima simbolica “badilata” della Nuova Valascia). Si diceva che la squadra sentiva questa giornata e questa situazione. Come siete riusciti a gestire le emozioni e quanto bene ha fatto il gol di Zwerger in inizio di partita
R – E’ vero, oggi è una data importante per il Club, anche se a corto termine significava poco sul ghiaccio. Poi era anche l’ultima partita casalinga del 2018 e ci tenevamo a chiudere bene. Il nostro obiettivo primario era quello di vivere bene queste ore passate alla Valascia: la vittoria spesso è una conseguenza, ci siamo concentrasti in modo adeguato
D – Aver schierato Moor al posto di Kienzle è più per quanto ha mostrato il primo con i Rockets o poco il secondo in questi mesi con l’Ambrì?
R – Misha ha lavorato forte in questi mesi. Il ostro progetto prevede delle opportunità per i giovani, sta a loro sfruttarle. Questa sera ci sembrava venuto il momento di Moor e credo che lui abbia fatto un buon lavoro, anche se, con l’infortunio di Pinana, ha finot col giocare un po’ di più di quello che pensavamo e nel terzo tempo ha fatto un ottimo lavoro.
D – Kienzle invece?
R – Oggi abbiamo lasciato fuori anche Kneubuhler e Plastino. Vediamo per domani.