DOPOPARTITA DI AMBRI’ – RAPPERSWIL 4 – 2 INTERVISTA A LUCA CEREDA

D – Luca una buona partita con qualche brivido nel finale..

R – No io dico una buona partita perché l’Ambrì ha portato tutti i suoi valori sul ghiaccio e ha meritato di vincere. Siamo contenti della reazione che il gruppo ha mostrato rispetto a ieri, dato che, ovviamente, non eravamo contenti, non era facile rispondere in questo modo, ma la squadra lo ha fatto e ha meritato la vittoria.

D – Hai notizie di Zwerger uscito infortunato?

R – No non ho ancora parlato con lui, sicuramente sarà valutato dallo staff medico nelle prossime ore, ma per ora non so cosa si sia procurato.

D – Come ti spieghi questa grande differenza di atteggiamento tra ieri e oggi, ma in generale, anche negli ultimi tempi questi sbalzi di rendimento?

R – E’ un fattore di costanza. Dobbiamo imparare a considerare che ogni tanto ci sia la situazione nella quale si subisce qualche “pugno”, sia esso a inizio partita come ieri, sia a fine come oggi. L’importante è sapersi rialzare e rispondere anche noi, magari più forti di prima. Questa costanza non cadrà dal cielo, ma ci si arriva con l’allenamento, lavorando duro. Ultimamente abbiamo ripreso un po’ il nostro ritmo, stiamo però giocando tanto, quindi non abbiamo tantissimo tempo per gli allenamenti, per cui fondamentale che quei pochi allenamenti che facciamo, li facciamo con l’intensità necessaria

D – questa sera sei tornato ad un assetto più usuale sul ghiaccio. L’esperimento di rivoluzionare le linee è durato due partite. Ti ritrovi meglio così?

R – Non credo sia questione di meglio / peggio: si tratta di trovare l’equilibrio per fare in modo che tutte e quattro le linee possano portate intensità sul ghiaccio. Stasera si è verificato, in Slovacchia anche, mentre a Losanna e a Zugo assolutamente no. Dobbiamo trovare costanza partita dopo partita, anche se non è una garanzia di risultato, ma a medio e lungo termine, inanellando buone prestazioni, i risultati arrivano di conseguenza.

D – Sbaglio se dico che con Manzato in porta la squadra sembra più stabile potendo utilizzare quattro stranieri di movimento?

R – Non saprei cosa rispondere. Ieri sera con Hrachovina in porta abbiamo giocato molto male, mentre il Slovacchia meglio, sebbene avevamo comunque quattro giocatori di movimento. La mia sensazione è che ci manchi la costanza da partita in partita, piuttosto che uno schieramento o l’altro sia migliore.

D – Tre gol in power play e il grande apporto della quarta linea

R – La quarta linea sta lavorando bene, dall’inizio della stagione e, come ho detto, se lavori bene, i frutti sono una conseguenza. Quanto al power play, prima di oggi eravamo al % di realizzazioni, quindi oggi è un buon passo avanti, ma possiamo far meglio, ma la base c’è.

D – Oggi era la decima partita di Sabolic. Cosa ci dici?

R – Oggi ha giocato bene e lui deve giocare come oggi perché solo così può essere utile all’Ambrì. Penso che sia un buon straniero in questa lega. Ora pare aver ritrovato la strada, deve continuare a percorrerla.

D – Anche se il gol continua un po’ a mancare…

R – Se continua così è solo una questione di tempo. Ma si deve continuare: stasera ha giocato per la squadra, era intenso, aggressivo. E’ quello che gli chiediamo, quello che sa fare, quello che gli chiederemo per le prossime partite.

D – Focus ora sulla Champions, anche se la qualificazione non dipende solo da voi

R – Martedi sapremo se la qualificazione sarà ancora possibile o meno. Per noi già ora è stata una buonissima esperienza, a livello sportivo abbiamo imparato tanto, sia come squadra, ma anche come staff e come Club, abbiamo affrontato squadre molto forti. Non abbiamo rimpianti, abbiamo certato di approfittare di questa occasione e l’obiettivo è quello di chiudere bene. Mercoledi vogliamo fare una buona partita perché, come detto, stiamo ancora lavorando sulla costanza e questa è un’occasione per lavorare su questo aspetto, classifica positiva o meno.

D – Notizie sugli infortunati?

R – Conz si sta quasi allenando regolarmente, quindi tutto procede secondo i piani. Novotny è appena rientrato sul ghiaccio ma è ancora un “paziente”. Kostner è seguito dagli specialisti e in questo week end sapremo qualcosa di più preciso; ovviamente il suo infortunio si è rivelato più importante di quanto si credesse. Infine Rohrbach attende dai medici il via libera per tornare ad allenarsi

DOPOPARTITA DI AMBRI’ – RAPPERSWIL 4 – 2 INTERVISTA A CHRISTIAN PINANA

D – Dopo la partita di ieri, la squadra ha avuto un gran bella reazione, tree reti in power play, anche se nel finale i due gol subito hanno creati qualche problema

R – Era importante mostrare una reazione dopo la partita di ieri. Stasera abbiamo ripreso a fare il nostro gioco, abbiamo disputato una buona partita anche se nel finale abbiamo subito due gol. Questo non vuol dire che ci siamo lasciati andare sul 3 – 0, perché sapevamo che loro non si arrendono facilmente e venivano da una serata nella quale hanno rimontato 4 reti al Berna.

D – Tre reti in power play: esercizio che sino ad ora aveva funzionato un po’ meno…

R – Sì, pian piano, lavorando in allenamento i risultati si vedono e questa sera ha funzionato bene.

D – A livello difensivo, il box play non è mai stato un problema e anche quest’anno avete dimostrato che lo sapete gestire molto bene

R – L’importante resta sempre mantenere la linea del nostro gioco, mantenendo freddezza in difesa. Le occasioni prima o poi arrivano. Il nostro focus rimane la zona difensiva.

D – Da qualche tempo l’apporto della terza e quarta linea appare importante

R – Sì stanno girando molto bene perché abbiamo bisogno di tutti, non solo, delle prime due linee. Non importa chi segna, ma se c’è l’apporto di tutti è meglio

D – Nota negativa l’infortunio di Zwerger: sembrerebbe il ginocchio, anche se le immagini non sono per nulla chiare

R – Non saprei cosa dirti, non ho visto l’episodio e non ho parlato con lui

D – Episodio singolare, forse la prima volta che succede, i due video – challange chiamati dall’allenatore del Rapperswil che ora si possono chiamare più volte nel corso della partita. Come avete vissuto dal vivo questa situazione?

R – Era una regola presente anche lo scorso anno, ma con il nuovo regolamento, in caso di mancato errore arbitrale, rischi di ricevere una penalità di due minuti. In questo caso entrambi sono stati negativi, buon per noi che abbiamo avuto due superiorità…

D – In settimana l’ultima partita di Champions dove la qualificazione è ancora possibile, anche se non dipende solo dalla vostra volontà, ma conta anche il risultato del Farjestad. Come vi presentate alla sfida con il Bystrica?

R – … per vincerla sicuramente. In fondo noi non ci siamo posti chissà quali obiettivi: volevamo scendere in pista e giocarcela con chiunque, fossero anche le migliori formazioni d’Europa. Per ora ci siamo sempre riusciti e credo sia un’ottima cosa essere arrivati all’ultima partita ed essere ancora il lotta per la qualificazione.

D – C’è qualche rimpianto per qualche punto lasciato qui o là (esempio la mancata vittoria con Monaco in casa)…

R – Facile dirlo adesso. Ovvio che c’è un po’ di rimpianto perché sarebbe bastato poco. Per ora cerchiamo di vincere la nostra partita, poi si vedrà D – Allora ci si crede

R – Certo, sempre

Grazie a Christian Pinana per la sua disponibilità

DOPOPARTITA DI AMBRI’ – OLTEN

INTERVISTA A CHRISTIAN PINANA

D – Seconda partita della stagione e già un buon ritmo: partita vera. Avete avuto delle buone indicazioni?

R – Si, oggi, come tutte le partite di pre season, era importante fare il nostro gioco e cercare di migliorare il nostro sistema. Tutto sommato una buona giornata.

D – E’ stato il tuo primo vero rientro dopo l’amichevole con i Rockets. Come procede il tuo reinserimento, non penso tu sia al 100%, parò hai già avuto tanti minuti di ghiaccio, primo blocco…

R – Mi sento abbastanza bene. Sono passati ormai sette, otto mesi dall’infortunio, ovvio che non mi sento al 100%, ma mi sto avvicinando e nelle prossime settimane lo raggiungerò certamente, se continuo con questo passo.

D – Vi aspetta una stagione tosta con quattro fronti suoi quali sarete impegnati: campionato, coppa, champions e Spengler. La prima da affrontare sarà la Champions League: una vetrina dove si porta anche il brand Ambrì, quindi dove giocoforza si deve ben figurare. Qual è lo spirito con cui l’affrontate?

R – Penso che per noi sia un’esperienza nuova, vogliamo approfittarne anche per confrontarci con altre realtà, ma sempre andremo per giocarcela e, possibilmente, vincere.

D – La società ha operato bene sul mercato, purtroppo qualche infortunio di troppo. Come va l’inserimento dei nuovi compagni?

R – penso bene, perché abbiamo un ottimo gruppo, come l’anno scorso, per cui è più facile per il singolo inserirsi. Oramai però non si ragiona più in termini di nuovi / vecchi: si sta già creando il nuovo gruppo per la stagione.

D – Molti sono i nomi che mi vengono in mente e che sono tutti venuti dal Biasca e ora affrontano la Champions: questo deriva anche dalla bontà del progetto

R – Non è una novità, sin dal primo anno molti giocatori sono stati inseriti sia all’Ambrì che al Lugano nella prima squadra, persino anche il altre squadre di alta classifica in serie B. Insomma un ottimo progetto e siamo contenti che anche quest’anno sia stato possibile portarlo avanti

D – C’è tanto entusiasmo anche da parte dei giovani: sabato scorso la prima rete della stagione l’ha realizzata Neuenschwander e giocato una partita in cui si è fatto notare: sembra che voi, non anagraficamente, più vecchi state trascinando bene anche gli altri più nuovi

R – Alla fine abbiamo un bel mix nella squadra con giocatori di maggiore esperienza, altri più giovani che hanno voglia … che abbiamo voglia (mi ci metto anch’io) di progredire. La voglia di spingere al massimo c’è in tutti e alla fine esce fuori un’ottima squadra.

D – anche perché la stagione è lunga e c’è bisogno di tutti…

R – Certo

Grazia a Christian Pinana per la disponibilità

INTERVISTA A COACH LUCA CEREDA

D – Partita giocata a buon ritmo per cui indicazioni positive

R – Direi che oggi era per noi una partita difficile perché veniamo da due settimane molto molto intense in cui abbiamo fatto 32 allenamenti. A noi è piaciuto particolarmente il terzo tempo dove eravamo in difficoltà fisica e mentale, ma non abbiamo mollato. Questo lo riteniamo un dato decisamente positivo. Accettare di soffrire un po’ è stata una qualità ch cin conforta perché deve essere nel nostro DNA.

D – Si sono visti muoversi bene anche i nuovi acquisti, in particolare Sabolic. Sei contento del loro inserimento, come procede?

R – Credo vada bene, stiamo, stanno lavorando bene durante tutta la settimana. Il volume di lavoro è molto grande in questo momento, quindi la lucidità è un po’ ridotta, ma i risultati cominciano a vedersi e la cosa è positiva. Si stanno integrando bene, anche se non è ancora finito il loro percorso, sono sulla buona strada.

D – Stagione con quattro competizioni. Ovviamente, dovrai andare a giostrare su tutto il roster a disposizione. Purtroppo c’è già stato qualche infortunio. Sei contento di come si è mossa la Società sul mercato? Pensi ci siano possibilità dia qualche ulteriore inserimento? Di ieri la notizia dell’arrivo di Flynn.

R – Siamo contenti, perché come abbiamo sempre detto, lavoriamo con quello che abbiamo a disposizione. Oggi come oggi siamo completi, dato che ieri abbiamo aggiunto l’ultimo tassello che mancava con il quinto straniero. Cominciamo la stagione al completo anche sotto questo aspetto (quattro di movimento più il portiere). Siamo contenti di avere ancora dello spazio di allenamento per trovare l’amalgama giusto in vista dell’inizio di Champions e campionato

D – La Champions è la prima competizione che vi toccherà: alcuni possono pensare che possa essere quasi un “fastidio” per una formazione come l’Ambrì. In ogni modo avrete l’opportunità di esportare il brand Ambrì in Europa. Questo a livello di crescita, anche per la Società, può essere molto importante ma dovrete comunque ben figurare…

R – Credo che a corto termine pagheremo un po’ sul livello emotivo dal momento che spenderemo un po’ di più rispetto a delle amichevoli; a medio e lungo termine ci ritornerà come esperienza che farà crescere, conoscendo altre realtà hockeistiche, altri sistemi di gioco, quindi sarà comunque un vantaggio, solo pensando due anni fa dove eravamo. Pensare di essere qui a giocare la Champions League è per noi un grandissimo onore e lo faremo con grande piacere e cercheremo di fare del nostro meglio per rappresentare in maniera adeguata lo spirito dell’Ambrì in Europa.

D – Tre anni fa nel progetto Biasca c’erano tante persone, a cominciare dall’allenatore Luca Cerada, che ora calcano il ghiaccio della LNA e la Champions. Lo avresti immaginato?

R – Il progetto è una realtà molto importante per tutto il Ticino, permettendo a tantissimi giovani di fare esperienza e che in questi primi tre anni di vita ha prodotto risultati impensabili, ha dato spazio a molti giocatori che sono come dicevi in LNA. Ora ce ne sono altri, a loro l’opportunità di sfruttare questa occasione più unica che rara! Se non esistesse questo trampolino di lancio, sarebbe molto più difficile emergere per loro. Ben venga il progetto Biasca e sono felice che si sia trovato un accordo anche per quest’anno.

D – Parliamo di Flynn: che elementi penso apporterà nella squadra

R – E’ un giocatore con una certa esperienza perchè ha giocato diverse partite in NHL, è un elemento solido che può giocare sia centro che ala, veloce di pattinaggio, ma per noi è importante che sia sempre stato molto benvoluto nelle squadre in cui ha giocato, quindi siamo sicuri che anche da noi si troverà bene e ci darà una mano proprio a livello di solidità

D – Ha giocato in passato con D’Agostini. Avete chiesto qualcosa anche a lui, prima di procedere al contratto?

R – Abbiamo chiesto a tante persone, ovviamente anche a D’Ag: lui si ricordava che, già alcuni anni fa, a Buffalo era benvoluto e conosciuto come persona matura, di famiglia, per cui pensiamo che si integrerà bene nella nostra realtà e ci aiuterà a crescere ulteriormente

D – Bianchi è sempre capitano?

R – Al momento è un po’ acciaccato (anche oggi è stato assente, ndr), tuttavia non abbiamo mai discusso m credo che quando rientrerà sarà lui il capitano. Anche nella conferenza stampa di inizio stagione, onestamente, ci siamo accorti di non aver mai affrontato l’argomento

D – Quando le cose vanno bene, ci si dimentica … soprattutto se il clima è quello giusto

R – Sì il clima è quello buono: i ragazzi lavorano bene ed eravamo talmente concentrati sul partire bene, che non ci siamo nemmeno accorti di non aver affrontato questo argomento. Per noi è importante il gruppo di riferimento al quale ci appoggiamo anche per trascinare gli altri, specie i nuovi arrivati. Noi allenatori da soli non ce la facciamo e quindi abbiamo bisogno di loro. Poi chi porta una lettera o meno diventa secondario, anche se capisco che, per l’esterno, riveste la sua importanza. Nei prossimi giorni la chiariremo.

Grazie a Luca Cerada sempre gentile, preciso e disponibile

DOPOPARTITA DI AMBRI – DAVOS 5 – 2 (1/3/2019) INTERVISTA A LUCA CEREDA

D – Nel secondo periodo la squadra ha sofferto un po’, ma ha saputo mettersi in pista e chiudere la partita positivamente

R – Sono partite con grande tensione. Abbiamo fatto i calcoli una volta e siamo la squadra con meno esperienza di tutte in serie A e queste partite, specie il secondo tempo che ovviamente non è andato secondo il nostro gusto, ci permetterà di crescere ancora di più, tutti: dallo staff, ai giocatori, ma anche al pubblico, perché nel secondo tempo qualche piccolo fischio l’ho sentito e credo che dobbiamo, possiamo crescere tutti. Queste partite ci permetteranno di farlo.

D – Siete a tre punti dalla terza in classifica: incredibile

R – Diciamo che per noi non cambia tanto. Domani abbiamo il prossimo ostacolo da affrontare; cerchiamo di recuperare bene e di andare all’attacco, continuando così.

D – La tua filosofia non cambia, però vedersi così posizionati in classifica non viene voglia di dire: ragazzi abbiamo fatto qualcosa di incredibili… R – No, non ancora. Quello che abbiamo in mano oggi non è ancora nostro; quindi non ci resta che lavorare per far sì che rimanga da noi. Come ho detto qualche giorno fa in questa lotta siamo i cacciatori e non quelli che vengono cacciati. E allora domani andiamo all’attacco del prossimo ostacolo.

D – Tu sei il cacciatore, però la preda ha paura del cacciatore …

R – Quando portiamo la nostra identità, i nostri punti di forza sul ghiaccio, credo che ce la possiamo giocare con tutti. Questo non vuol dire che si vince, però ce la possiamo giocare. Quando non lo facciamo, diventa difficile. Abbiamo avuto la dimostrazione durante le 48 partite, quindi ora cambia poco.

D – Dire siete padroni del vostro destino …

R – Noi guardiamo noi stessi. Sappiamo che in questo rush finale abbiamo degli avversari al nostro fianco, ma dobbiamo rimanere concentrati sul nostro cammino, altrimenti si cade e fa male

D – La carica alla testa a Diego Kostner

R – Le cariche alla testa sono un problema, a volte possono essere dovute alla foga, ma dobbiamo rimanere molto attenti e eliminarle perché possono avere conseguenze gravi. E il discorso vale anche per i nostri … D – Durante il campionato sei sempre stato molto attento a non far esaltare troppo la squadra quando vinceva, come a non farla preoccupare troppo nei momenti peggiori. La scorsa settimana avete vissuto un periodo insidioso con due sconfitte nel week end, ora ne avete vinte due consecutive; hai visto dei passi avanti nella gestione delle emotività?

R – Non solo in questa settimana, ma durante tutto l’anno siamo rimasti coscienti dei nostri limiti, ma anche dei nostri punti forti e cerchiamo di portarli in pista ogni giorno. Non solo nelle partite, ma anche in allenamento. Poi, come ho detto, mi sembrava fuori luogo esaltarci dopo la vittoria di Zugo, come darci in crisi per le due sconfitte del week end. Non cambia niente, sappiamo che domani ci aspetta un’altra battaglia dura; l’obiettività la dobbiamo tenere sempre non solo nell’ultimo periodo

DOPOPARTITA DI AMBRI’ – BERNA 4 – 1

22 dicembre 2018

INTERVISTA A MICHAEL NGOY

D – Guardando la classifica, vi trovate dove forse non vi aspettavate?

R – Quello è sicuro, non so esattamente dopo la partita di stasera come siamo posizionati (quinti a pari punti con il Langnau) Oh è davvero incredibile! Son saprei come dirlo, ma quello che stiamo vivendo è un sogno. Ogni anno nel campionato c’è sempre una grande sorpresa e forse questa stagione potrebbe essere la nostra. Ma non vogliano essere troppo soddisfatti perché c’è sempre un rapido cambiamento della classifica e basta un attimo per trovarsi sopra o sotto la linea. E’ un dato di fatto che nessuno di noi si aspettava di giocare così bene e speriamo davvero di continuare così. Dato che lavoriamo tanto, mettiamo sempre molta intensità in quello che facciamo, siamo tutti concordi nei comportamenti e nella voglia, dunque dovremmo continuare su questa strada, non c’è ragione di pensare che si faccia diversamente.

La fiducia è tanta e speriamo di chiudere bene l’anno domani vincendo a Davos

D – Quello che si vede osservandovi dall’esterno è l’impressione di un gruppo unito in cui giocano tutti riescono a ritagliarsi un proprio spazio. Questa sera si è visto un giovane come Moor che, nonostante gli errori, ha avuto dal coach fiducia anche nel terzo periodo perché ognuno ha un compito e sa cosa deve fare

R – Esattamente, tutto comincia dallo spogliatoio, siamo un gruppo speciale. Sono stato qui per tre stagioni e devo dire che adesso è un anno speciale: ci impegniamo molto, in modo da dimostrare anche al coach che ha fatto bene a dare fiducia. Nel caso di Moor lo abbiamo aiutato a superare un inizio difficile (era la sua prima partita contro un Berna), ma poi è cresciuto, è stato molto solido e speriamo che abbia ancora altre opportunità nelle altre partite perché lo merita.

D – Domani la trasferta di Davos e poi la pausa della Spengler: il tempo di ricaricare le batterie e poi due trasferte difficili (Zugo e Lugano) quindi il Langanu in casa. Dopo queste tre partite si potrà capire dove potete arrivare?

R – Può darsi, ma le partite sono tutte dure e difficili. Noi ne prendiamo una alla volta perchè, a guardare questi ultimi turni di campionato, è vero che abbiamo vinto tanto, ma non di sono “buchi” in classifica: le squadre al nostro livello hanno vinto tutte, quindi non possiamo avere cedimenti, non possiamo pensare di rilassarci. Sarà così fino alla fine, quindi rimaniamo umili.

D – Ultima domanda: abbiamo visto il video degli auguri di Natale dove avete cantato tutti: meglio in pista…

R – E’ stato un piacere, tutti hanno riso, ma questo era lo scopo…

INTERVISTA A LUCA CEREDA

D – Partita dura, difficile, ma gestita bene, con la conquista di un’altra vittoria importante

R – Penso che siamo stati solidi, abbiamo sofferto il Berna in avvio, poi per il resto abbiamo concesso poco e questo ci ha permesso di vincere la partita.

D – A volte potrebbe essere difficile gestire l’euforia del momento, ma quando si vincono 9 partite su 11, non è più un …  momento. Avete capito da dove viene la vostra forza e come gestirla.

R – Siamo contenti del lavoro quotidiano che facciamo, contenti di vedere i ragazzi felici e, soprattutto, ci sembra che si sia ricreato un certo legame tra squadra e pubblico, il che dà a tutto lo staff una grande carica e felicità

D – Questo legame con il pubblico si chiama anche Novotny con il suo show di fine partita davanti alla curva? Che sia importante sul ghiaccio è sotto gli occhi di tutti, ma all’interno dello spogliatoio lo è altrettanto?

R – E’ molto importante: ci ha permesso di fare un passo in avanti con la sua presenza sia sul ghiaccio che fuori. Ne siamo ben coscienti ed è molto apprezzato dai compagni e anche da noi.

D – Il video che sta girando per gli auguri di Natale non è solo un video per una ricorrenza: si vede come dietro ci sia un gruppo unito che poi traduce sul ghiaccio questa unità d’intenti

R – Mah, partendo dal presupposto che il miglio team building è la vittoria, siamo un po’ facilitati in questo momento. Al di là del video, c’è un bell’ambiente, ognuno accetta il suo ruolo, cerca di svolgerlo al meglio, nei giocatori come nello staff. Mi piace ricordarlo perché crediamo che non ci possa essere un one man show, ma tutti debbano dare un contributo. In questo momento tutto sta funzionando bene

D – Unica nota dolente della serata l’infortunio di Pinana

R – Si è infortunato di nuovo alla spalla, sarà valutato nei prossimi giorni, ma resta una nota negativa anche per lui perché si tratta di un ulteriore stop. Speriamo che possa riprendersi presto in modo da chiudere al più presto questa fase sfortunata per lui

D – Questa sera per la prima volta hai giocato con quattro stranieri tutti attaccanti, lasciando Plastino a riposo. Riproporrai l’esperimento domano o, giocando in trasferta, sarai più cauto? 

R – Vediamo, ci pensiamo prima della partenza di domani: sono tutte possibilità buone: oggi ha funzionato bene, ma il Davos stasera ha ripreso a vincere, quindi sarà ben motivato domani, sarà una partita per noi difficile per cui valuteremo quale schieramento potrà offrirci maggiori garanzie.

D – Con quattro attaccanti stranieri, quali opportunità si offrono: magari quella di riportare Lerg al centro?

R – Ora abbiamo trovato un certo equilibrio, ma le possibili opzioni rimangono tante, senza dimenticare che anche Kneubuhler può giocare centro o ala, Incir dovrebbe rientrare a fine gennaio. Insomma, noi continuiamo a lavorare e cercare di crescere un po’ in tutto, compreso quello di avere diverse opzioni 

D – Oggi è stata una giornata particolare per il Club (Prima simbolica “badilata” della Nuova Valascia). Si diceva che la squadra sentiva questa giornata e questa situazione. Come siete riusciti a gestire le emozioni e quanto bene ha fatto il gol di Zwerger in inizio di partita

R – E’ vero, oggi è una data importante per il Club, anche se a corto termine significava poco sul ghiaccio. Poi era anche l’ultima partita casalinga del 2018 e ci tenevamo a chiudere bene. Il nostro obiettivo primario era quello di  vivere bene queste ore passate alla Valascia: la vittoria spesso è una conseguenza, ci siamo concentrasti in modo adeguato

D – Aver schierato Moor al posto di Kienzle è più per quanto ha mostrato il primo con i Rockets o poco il secondo in questi mesi con l’Ambrì?

R – Misha ha lavorato forte in questi mesi. Il ostro progetto prevede delle opportunità per i giovani, sta a loro sfruttarle. Questa sera ci sembrava venuto il momento di Moor e credo che lui abbia fatto un buon lavoro, anche se, con l’infortunio di Pinana, ha finot col giocare un po’ di più di quello che pensavamo e nel terzo tempo ha fatto un ottimo lavoro.

D – Kienzle invece?

R – Oggi abbiamo lasciato fuori anche Kneubuhler e Plastino. Vediamo per domani. 

DOPOPARTITA DI AMBRI – ZURIGO 2 – 5 INTERVISTE CON ISACCO DOTTI E LUCA CEREDA

D – Primo periodo equilibrato, poi troppi errori hanno scavato il solco

R – E’ vero il primo periodo ce lo siamo giocato alla pari, poi il secondo tempo lo abbiamo iniziato male con alcuni piccoli o grandi fraintendimenti che ci sono costati caro. Con un power play giocato bene credevamo di aver riporto il trend dalla nostra parte, ma il quinto gol ci ha definitivamente tagliato le gambe. Probabilmente dobbiamo imparare a gestire meglio le situazioni che ci vedono in difficoltà: quando le cose non funzionano come si vorrebbe, bisognerebbe avere la freddezza di calmarsi un attimo, ricominciando a fare le cose semplici in modo da non commettere ulteriori errori

D – Tu dalla partita hai visto che loro hanno messo un po’ più di pressione o siete voi che non siete stati abbastanza tonici: in fiondo sono stati quei sei minuti che hanno scavato il divario, perché poi vi siete ripresi

R – Ma sai, quando giochi contro queste squadre, il minimo errore viene pagato caro. Penso piuttosto che in quel momento ci siamo rilassati per lo sconforto che poi ci portava ad essere quel secondo in ritardo sul disco, quindi non si riusciva a liberare il terzo, aumentava la frustrazione, poi è tutto un cane che si morde la coda…

D – resta comunque una settimana positiva con le vittorie su Lugano e a Berna. Questa può essere una sconfitta frutto anche dello sforzo degli impegni precedenti?

R – Non penso che si possa parlare di stanchezza, credo si tratti maggiormente di un approccio mentale. La settimana si preannunciava molto dura eppure abbiamo portato a casa 4 punti, un bilancio che non è per niente negativo. Peccato per risultato di questa sera dove, a parte quei sei minuti, abbiamo mostrato un buon gioco. Quindi la strada è questa …

INTERVISTA A COACH LUCA CEREDA

R – A livello di attitudine è stata una buona giornata per noi, ma poi abbiamo meritatamente perso anche se il punteggio mi sembra un po’ troppo severo. Comunque lo Zurigo è stato un po’ più lucido di noi, ha vinto un po’ più battaglie di noi. Quindi ha meritato di vincere

D – Cosa è successo in quei sei minuti che hanno cambiato la partita?

R – Li ho visti come il resto della partita. L’avversario è stato più lucido di noi, ci sono state un paio di decisioni che non ci hanno per nulla favorito, ma era lo Zurigo che ha vinto qualche duello più di noi, ha preso delle decisioni più limpide di noi e, avendo più talento di noi, ne ha subito approfittato.

D – Quando parli di lucidità ti riferisci anche a una settimana molto intensa emotivamente e che può aver inciso mentalmente sulla squadra?

R – Sì, certo, veniamo da due settimane molto intense, sia per in camp che abbiamo fatto nella pausa della Nazionale che è stato molto duro, forse perché avevamo la coscienza non dico sporca, ma ferita dalle sconfitte prima dell’interruzione del campionato. Anche questi due impegni precedenti sono stati duri e ci hanno penalizzato nella prestazione di oggi.

D – Comunque la settimana rimane positiva con due vittorie e la risposta dei ragazzi dopo il training camp è stata quella di ottenere risultati importanti

R – La settimana rimane positiva soprattutto perché le prestazioni sono state solide e questa deve essere sempre la base per andare avanti. Senza quello, prima o poi, il castello crolla. Le prestazioni erano buone, il modo di lavorare in allenamento pure, adesso dobbiamo recupere energie fisiche e mentali e preparare bene il prosieguo del campionato D – La classifica la si guarda in avanti, ma anche per quelli che seguono e sotto questo punto di vista, prima di questa sera non era male…

R – Io la classifica non la guardo tanto perché reputo che per noi è importante crescere ogni giorno facendo passi avanti su diversi punti (il lato fisico, quello mentale, tecnico e tattico). Il nostro lavoro è quello, poi alla fine faremo i conti. Lo ripetiamo da tanto, lo so che non ci credete, ma siamo ben consci dei nostri difetti e abbiamo detto che il nostro obiettivo è la salvezza. Non lo abbiamo detto perché abbiamo paura o perché siamo scaramantici, ma perché è un obiettivo realistico per noi. Tutto quello che verrà in più sarà qualcosa di eccezionale. Noi rimaniamo concentrati sul lavoro quotidiano che è il punto chiave nostro e che deve diventare anche un punto di forza di questo Club

D – Girava voce in tribuna che avete giovato sotto protesto (verosimilmente per la penalità di sovrannumero che ha portato al vantaggio dello Zurigo). E’ stato confermato?

R – Credo che per confermarlo ci sia tempo sino a domani. Per salvaguardare la nostra squadra ho preferito fare protesto perché, a parte che a mio giudizio non c’erano sei uomini sul ghiaccio, gli arbitri mi hanno dato i numeri di chi era in campo sbagliati.

D – Hai tolto il portiere all’ultimo secondo con ingaggio in attacco. Lo hai fatto per dimostrare che non bisogna mai mollare?

R – No, l’ho fatto per provare a segnare, dato che in 1”01 per loro è quasi impossibile segnare, ma tu che sei vicino alla loro porta potresti farlo. Quindi ho provato.

D – Lerg: come lo hai visto, anche se ha giocato solo 4 partite?

R – E’ rimasto fermo quasi due mesi e, come si dice, il tempo che rimani fuori ti occorre per ritrovare la forma, quindi ha ancora tanto lavoro davanti a sé e deve chiudere questo gap fisico con la squadra e gli avversari. Questo è assolutamente normale e umano, solo col tempo riuscirà a farlo. Il fatto che stia contribuendo sia con lavoro durante la partita che con gol pesanti, sicuramente lo aiuterà a livello morale.

D – Spesso si parla di quando chiamare o no un time out: lo hai chiamato sul 4 – 0. Su un punteggio del genere si potrebbe pensare che la partita sia chiusa

R – Percepivo dalla panchina che non eravamo distati troppo da loro. Come ho detto prima per me il risultato è un po’ troppo severo e in quel momento c’erano delle situazioni che ci andavano contro e volevo dare un segnale per non mollare