AMBRI’ SEMPRE PIU’ IN AFFANNO

Settimana senza soddisfazione per l’Ambrì che raccoglie tre sconfitte consecutive, due tra le mura della Valascia (contro Berna e Davos), una in trasferta (Ginevra), tutte sottese da un unico comune denominatore: la sterilità offensiva che non consente di tradurre utilmente la mole di lavoro costruito. Certo le defezioni legate agli infortuni non aiutano (ma, ad essere onesti, il problema sussisteva anche prima), per cui si arriva ad un film già visto e rivisto gli scorsi anni: bravi, volenterosi, un po’ sfortunati, ma i punti li incamerano gli altri. Anche ieri sera, come nelle situazioni precedenti, è bastato poco per fare la differenza: due tiri ben assestati (di Rantakari e Lindgren) che hanno mandato nel cestino i ben 43 a 24 effettuati dal leventinesi nel corso dei sessanta minuti. Si spera che dall’infermeria qualcuno affretti i tempi (Zwerger, un po’ a sorpresa, è stato della partita con un apporto ovviamente limitato, ma beneaugurante), altrimenti la sorte appare segnata: con neppure un punto a partita, non si va lontani. Per fortuna la rassegnazione non ha ancora preso il sopravvento e, si spera, non lo abbia mai: la squadra lotta, si impegna ma una percentuale di realizzazione del 6% sui tiri effettuati, non consente di muovere la classifica.