AMBRI’: PIU’ FORTE DELLA SVENTURA

L’Ambrì torna da Davos con una vittoria meritata e sudata che tonifica le speranze in classifica, consentendo l’aggancio e il superamento (anche se solo per differenza reti) del Rapperswil, cui viene lasciato il poco ambito ultimo posto della graduatoria. Ora la linea dista solo, si fa per dire, tre punti. Si fa per dire sì, perché in casa leventinese le vicende avverse paiono moltiplicarsi e autoalimentarsi con rapidità e costanza incredibile: appena rientrato Conz e già tornato in infermeria per una lesione degli adduttori (3 – 4 settimane). Uomini dunque ridotti al minimo sindacale ed ecco, dopo neanche due minuti di gioco, un aggancio galeotto che determina movimento innaturale del ginocchio di Rohrbach: non si vedrà più per tutta la partita di stop di tre mesi (!) per lussazione rotulea. Cereda fa di necessità virtù e sposta l’unico uomo disponibile (il difensore Forhler) all’ala per completare i terzetti. Il lungagnone se la disimpegna anche bene, facendo valere statura e chili ma, di questo passo, è probabile che qualche … spettatore vesta la maglia. Eppure, nonostante tutto, l’Ambrì non si è perso d’animo e, sorretto dalla classe operaia, ha messo dentro con Neuenschwander e Mazzolini quelle due reti che gli hanno permesso di portare in porto vittoriosamente la contesa. Forse non è stata la sua più smagliante partita, ma viste le assenze e la situazione, resta encomiabile lo spirito con cui tutti si sono battuti.