AMBRI’: ANNO NUOVO, VITA NUOVA

Le cinque sconfitte filate avevano lasciato il segno e, nelle parole sempre equilibrate e ponderate di Luca Cereda, traspariva la perdita dell’identità “Ambrì” che aveva condizionato risultati poco brillanti. Così, di fronte al lanciato Friborgo, da parecchio tempo nei quartieri alti della classifica, serviva un … passo diverso, pena l’ennesima scarsa raccolta di punti in classifica. Così, lasciato in tribuna Horansky, con Kneubuehler tredicesimo attaccante a doversi conquistare con il coltello tra i denti minuti preziosi sul ghiaccio, ecco un quarto blocco che (dirà a fine partita l’attento coach leventinese: “sono consapevoli dei lori limiti, ma sanno cosa devono e possono fare”) , armato di piccone con i solidi Mazzolini, Goi e Neuenchwander, si è messo all’opera per guastare la festa dei burgundi, riuscendoci in pieno! Non inganni il 5 – 0 finale, con tanto di shout out di Damiano Ciaccio (un po’ in ombra e con qualche responsabilità sulle reti subite nelle ultime uscite): benchè gli uomini di Dubè non siano stati a guardare, l’Ambrì ha dominato la partita dall’ingaggio iniziale alla sirena finale, giocando con disciplina, cuore, abnegazione, continuità. E non sono mancate le soddisfazioni per tutti. A cominciare dallo stesso Kneubuehler che, nei 2′ e spiccioli disputati sul ghiaccio, ha trovato la deviazione vincente per il 3 – 0 che segnava la svolta decisiva della partita. Bene soprattutto la continuità di rendimento di tutta la formazione che, a risultato acquisito, trovava la volontà di recuperare disco, su cambio pasticciato dell’avversario, per pregevole azione di Muller e conclusione facile facile di Hachler per il definitivo 5 – 0.