AD OGNUNO LA SUA BESTIA NERA!

Già: per sfortuna, o per la parte avversa, per fortuna, ci sono anche le bestie nere! Lo sanno benissimo Lugano e Ambrì che ci si sono imbattuti ormai ben tre volte e con identico risultato: tre sconfitte.

Il Ginevra collezione nove punti in tre partite con il Lugano, che torna dalla doppia trasferta delle Vernets non solo con l’infortunato Elia Riva (per il fallo di Damien Riat il giudice ha finalmente usato metro più consono, comminando sette giornate di squalifica e 6.000 Fr. di multa), ma anche con Tim Heed in infermeria per una commozione cerebrale (le immagini non chiariscono l’accaduto: uno scontro, a disco lontano, con Miranda, forse fortuito). Così, complice il covid che ha fermato il Berna chiudendolo in quarantena, si decidere di mandare in scena alla Corner Arena un Lugano – Davos in sostituzione. Ma qui la bestia nera chi è? Nei precedenti due incontri, il Lugano ha fatto man bassa di punti, vincendo entrambe le sfide disputate. Vuoi che questa volta la cabala non ci metta del suo? Neanche a pensarlo! La partita la fa il Davos che suda, si arrabatta per far sua la contesa, le reti le segna il Lugano che soffre, barcolla, ma vince! Che la contesa, per gli uomini di Pelletier non fosse delle più agevoli, dopo le scoppole ginevrine e l’impossibilità di schierare la miglior coppia di difesa (Heed – Riva), era scontato. Tuttavia va dato merito ai ticinesi di essersi, come suol dirsi, “tirati assieme” per fare argine ad un avversario non privo di problemi (diremo a parte delle vicende trasferimenti), ma meglio in arnese, almeno nella presente serata. Invece, proprio sul più bello, quando pareva che i gialloblu dovessero cogliere il frutto della loro fatiche, tac! il Lugano passa in vantaggio e allunga. Problemi irrisolti (e non poteva essere altrimenti), risultato favorevole. Si ragiona anche meglio!

E l’Ambrì? Dopo la sua migliore partita della stagione con lo Zurigo, squadra dalle potenzialità stratosferiche al cospetto con i leventinese, ecco il più abbordabile Rapperswil. Ma la formazione di Cereda, contro i sangallesi, ha sempre rimediato brutte figure, mai capace di trovare il bandolo della matassa. Così, al Lido, dopo due minuti, vantaggio dei padroni di casa per 2 – 0 e partita già incanalata verso un epilogo ancor più triste. A poco è servito un time out e la sostituzione del portiere: 4 – 0 alla prima sirena e poca gloria per gli attaccanti. E’ pur vero che nella ripresa, con il risultato fermo a quello conseguito nel primo periodo, i biancoblu hanno colpito tre pali a Nyffeler battuto (con quello di Kostner nel primo fanno quattro!), ma ad onor del vero, sono parsi più frutto dell’improvvisazione che espressione di una manovra ragionata. Fatto è che la rete di Nattinen è stata un fuoco di paglia e la partita si è chiusa con un poco edificante 7 – 2.