Nel doppio turno del week end in programma la prova d’appello per le ticinesi a campi invertiti: leventinesi al Lido, bianconeri alla Resega con il Davos. Vittoria per entrambe e tre punti preziosi in ottica stagionale, con la fatidica linea sempre lì a portata di mano. Meglio l’Ambrì che con il 4 – 1 odierno ha dato uno scossone ai fantasmi di ieri sera ed è tornato al suo ruolo, pur senza toccare i livelli dello scorso dicembre. Avvio convincente con Upshall rapidamente nel marcatore e partita avvita su binari più gestibili, cui hanno fatto seguito il raddoppio di Hofer e la terza rete, addirittura in short hand, di Flynn. L’immancabile centro di Cervenka teneva l’Ambrì sulla corda per tutto il terzo periodo dove, complice qualche sbavatura di troppo (anche grossolana), la partita si poteva anche riaprire. Chiamato il time out, Cereda rinfrescava la mente dei suoi, che ribadivano la superiorità con un palo di Muller e il definitivo 4 – 1 di Flynn (doppietta personale e assist sul primo gol). Nel complesso una buona prestazione e conferma del primo blocco con gli stranieri, a tabellino in tre reti su quattro a conferma del buon affiatamento raggiunto.
Per il Lugano tre punti d’oro e primo blocco sugli scusi, specie per merito di Klasen, autore della rete decisiva e unico, in compagnia del centro McIntyre, capace di tenere accesa la luce. Pelletier se ne accorto (o meglio, già lo sapeva) della fragilità mentale dei suoi che, spesso e volentieri, vanno letteralmente in bambola: così, bando alle chiacchiere, ha giostrato a tre linee, appellandosi soprattutto alla prima per raggranellare il meglio possibile. Per il momento non è il caso di chiede altro.