La partita con l’Olten è stato test probante: squadra veloce, che pattina a testa bassa, aggressiva, magari un po’ arruffona come tutte le formazioni della serie cadetta, insomma formazione capace di mettere in difficoltà chiunque. E l’Ambrì, con le gambe un po’ legnose per il duro lavoro di preparazione, ci ha messo un po’ a prendere le misure dell’avversario e, soprattutto, a tirare fuori il colpo di reni per dipanare bene una matassa che poteva essere troppo ingarbugliata. Al vantaggio apparentemente rotondo (4 – 1), con doppietta di Sabolic (schierato con Muller e Zwerger per un complesso abbastanza rodato) e rete di D’agostoni (buona intesa con Hofer e il neo centro Gerlach), dopo il primo sigillo di Goi, aveva fatto seguito un ritorno di fiamma gialloverde, complice qualche sbavatura difensiva (con ghiaccio talvolta malandrino ad indurre in errore). E’ lì che si è vista la grinta della formazione di Cereda che, raccolte le ultime forze e le poche idee, ha masticato amaro e piazzato il colpo definitivo (doppietta di Hofer e rete di Kneubuhler, ancora a bersaglio, ma lavoratore a tutta pista con Dal Pian e Rorhbach).