ALL’AMBRI’ ANCHE IL SESTO DERBY

Non succedeva da anni che i bianco blu si aggiudicassero la maggioranza dei derby in stagione, ma la truppa cuore e umiltà di Luca Cereda ha raggiunto anche questo, magari poco significativo, ma incoraggiante traguardo. E’ stata una partita emozionante, sempre in bilico e aperta a qualsiasi risultato, sino alla fine: i 6.500 della Valascia possono tornare a casa soddisfatti. Vedere una stessa partita da due opposti punti di vista (quello bianconero e quello bianco blu), specie in questa circostanza, ti consente di verificare come a merito dell’uno corrisponda mancanza dell’altro, a presa di possesso delle operazioni faccia riscontro, sul fronte opposto, subire gli eventi. Così è stato, dove in avvio di partita, diciamo nei primi 10 minuti, il Lugano pareva avere messo una seria ipoteca sull’esito finale: rapido 2 – 0, poi 3 – 1. Poco in arnese la retroguardia di casa, tanto frizzante l’attacco sottocenerino, dove Hofmann (seconda rete da antologia!) con una doppietta pareva dare sicurezza e riferimento a tutti i compagni. Qualche minuto di assestamento e l’Ambrì macina il suo programma: lavoro e sacrificio, pattinaggio a tutta pista. Insomma, prima della sirena, 3 – 3 con doppietta di Hofer, sempre più duttile e convincente. Da qual momento le operazioni passano saldamente nelle mani dei padroni di casa, con un Lugano sempre più aggrappato alla volontà dei singoli e a recitare la solita musica: vorrei, ma non posso.

Qualche episodio controcorrente (la rete di Plastino e il palo di Hofmann) non inficia la nettezza della vittoria leventinese. La rete di Chiesa, tutto solo a centro ghiaccio mentre in nove lottavano alle assi, non ha scalfito la sicurezza della squadra di Cereda: nessun panico nei 4 minuti finali, anche grazie alla rete di Bianchi (6 – 4 finale) e al palo, a porta vuota, di Kubalic (ma i pali di Merzlikins avevano già risuonato più volte). Ireland ha provato a spremere le due sole linee su cui aggrapparsi: la compattezza di squadra avversaria è stata bel altra cosa. Non è un caso che le reti siano arrivate dai Kostner e Bianchi, quella linea dal valore inestimabile che lotta e combatte contro la migliore avversaria e che, oggi, oltre al solito lavoro oscuro, si è presa il lusso dei riflettori. Certo poco cambia in ottica play off: nulla è perduto, nulla è deciso, ma i dubbi nella testa dei sottocenerini sono ancora di più dal sessantesimo della Valascia.

Sulle altre piste il DAVOS passa a GINEVRA (5 – 2), ma perde Corvi; il BERNA, con il minimo sforzo, timbra il cartellino con il RAPPERSWIL (3 – 1); lo ZUGO (4 – 2) vive di rendita su assolo dei suoi uomini faro (Diaz e Martschini su tutti) lasciando al LANGNAU solo la soddisfazione di aver centrato una caterva di pali; lo ZURIGO (4 – 2) espugna BIENNE ed il LOSANNA (3 – 0) spegne gli entusiasmi del FRIBORGO, ormai da due partite consecutive all’asciutto.