Recuperati sette titolari e con un Jeffrey che, per una sera, torna a livelli più consoni alle aspettative, il Berna rialza la testa a spese di un Ambrì che, pur reggendo il confronto, non ha giocato al meglio le carte che aveva a disposizione. Così i tre punti sono andati ai padroni di casa che hanno anche beneficiato di una rete, quella d’apertura, viziata da fuorigioco (sarà il linesman a scusarsi con lo staff biancoblu per la decisione errata, come riferito da Cereda), approfittando nel mettere in difficoltà uno dei punti di forza dei leventinesi: il box play. Due reti in power play e con Jeffrey sempre nel marcatore, una volta come ispiratore e due come finalizzatore della manovra, per l’Ambrì c’è strato poco da fare: la rete in superiorità di Muller, al 31′, pareva avere ridato fiato, subito ahimè spento da un 3 – 1 scaturito quasi dal nulla. Se si aggiunge che Neuenschwander usciva con il naso fratturato da una carica di Scherwey, dalla quale se la cavava con solo due minuti, si capisce che la serata era ben diversa da quella di sabato contro il Friborgo.
Mese: Gennaio 2021
ZURIGO SCONFITTO, BERNA TRAVOLTO
Stranamente va in scena un turno completo di campionato, con tutte e 12 le formazioni sul ghiaccio. Comincia male, nel pomeriggio, le danze lo Zurigo a Langnau, illuso dal comodo 3 – 1 di metà partita. I tigrotti tirano fuori le unghie e rimontano ben 4 reti (3 – 0 il parziale dell’ultimo drittel), con Neukom e Pascal Berger sugli scudi (due reti a testa), sorretti dal sempre più convincente giovane Petrini.
Lo Zugo passa a Bienne (2 – 0) in una partita tiratissima, che ha vissuto sulla rete iniziale di Hofmann, prima che, a porta vuota, si sancisse la definitiva sconfitta dei Seelanders. Molte le occasioni ghiotte per i padroni di casa, ma Genoni intrattabile.
Il Losanna maramaldeggia con perentorio 7 – 1 sul Berna, ormai relegato all’ultimo posto in classifica. Per gli Orsi la stagione appare abbastanza complicata, con molte assenze e malaticci sul ghiaccio (febbricitante Kuruhnen). Ma, state l’assenza di retrocessione sia nel presente come nel prossimo campionato, inutile gettare denaro per partite a spalti deserti. Molti i volti nuovi inseriti nelle fila giallo – rosso – nere; tanta manna per il futuro.
Il Ginevra strapazza il Rapperswil, autore di alti e bassi che si susseguono costantemente. Partita a senso unico e ginevrini padroni della situazione dall’inizio alla fine: 6 – 0 dice tutto.
LUGANO: RIPRENDE LA MARCIA
La brutta esperienza di Rapperswil non ha lasciato traccia: in quel di Davos, a distanza di una settimana, la formazione di Pelletier ha ripreso il discorso dove lo aveva interrotto e per i gialloblu, di questa sera, ci sono state poche possibilità di discussione. E’ vero che Wohlwend ha a lungo protestato in occasione del 3 – 1 (non a torto, per un netto colpo di bastone di Loeffel che impediva a Barandum la liberazione), ma i padroni di casa avevano a disposizione ancora quasi metà partita per rimediare. Invece, il Lugano ha controllato la situazione con autorità e il piglio della formazione conscia delle proprie possibilità, lasciando ad Ambuhl e compagni solo sporadiche azioni personali cui ha posto rimedio un attento Schlegel, battuto solo dal solito fendente di Nygren. Per il resto, solo note positive in casa bianconera, compreso l’avanzamento di Bertaggia nel primo blocco (in rete per l’1 – 0), rivitalizzato dalla presenta del solito monumentale, sapiente Arcobello; ma bene anche Suri, inserito con Lajunen e Walker, con Fazzini che ha preso il posto di Bertaggia al fianco di Burgler e Herburger. Insomma, ritrovati e stimolanti equilibri per una formazione che, illuminata dall’onnipresente Arcobello, è sempre più squadra consapevole dei propri mezzi.
AMBRI’: ANNO NUOVO, VITA NUOVA
Le cinque sconfitte filate avevano lasciato il segno e, nelle parole sempre equilibrate e ponderate di Luca Cereda, traspariva la perdita dell’identità “Ambrì” che aveva condizionato risultati poco brillanti. Così, di fronte al lanciato Friborgo, da parecchio tempo nei quartieri alti della classifica, serviva un … passo diverso, pena l’ennesima scarsa raccolta di punti in classifica. Così, lasciato in tribuna Horansky, con Kneubuehler tredicesimo attaccante a doversi conquistare con il coltello tra i denti minuti preziosi sul ghiaccio, ecco un quarto blocco che (dirà a fine partita l’attento coach leventinese: “sono consapevoli dei lori limiti, ma sanno cosa devono e possono fare”) , armato di piccone con i solidi Mazzolini, Goi e Neuenchwander, si è messo all’opera per guastare la festa dei burgundi, riuscendoci in pieno! Non inganni il 5 – 0 finale, con tanto di shout out di Damiano Ciaccio (un po’ in ombra e con qualche responsabilità sulle reti subite nelle ultime uscite): benchè gli uomini di Dubè non siano stati a guardare, l’Ambrì ha dominato la partita dall’ingaggio iniziale alla sirena finale, giocando con disciplina, cuore, abnegazione, continuità. E non sono mancate le soddisfazioni per tutti. A cominciare dallo stesso Kneubuehler che, nei 2′ e spiccioli disputati sul ghiaccio, ha trovato la deviazione vincente per il 3 – 0 che segnava la svolta decisiva della partita. Bene soprattutto la continuità di rendimento di tutta la formazione che, a risultato acquisito, trovava la volontà di recuperare disco, su cambio pasticciato dell’avversario, per pregevole azione di Muller e conclusione facile facile di Hachler per il definitivo 5 – 0.