Contro il Losanna ennesima prestazione a ranghi ultra ridotti, ma senza mai mollare di un centimetro la presa. Seppure nettamente da preferire come prestazione e attitudine messa sul ghiaccio nel primo periodo, l’Ambrì non ha saputo concretizzare la mole di lavoro svolto, sfociata, a dir il vero, in non troppe occasioni da rete. Così, la prima inferiorità consentiva ai vodesi di mettere sigillo pesante, presto doppiato da quel Jooris sempre più utile e costante nel rendimento. Pareva il preludio della fine, dato che il doppio svantaggio poteva essere ben difficilmente colmabile. Invece, un tiro di Plastino sbilenco, deviato alle spalle di Stephan, riapriva subito i giochi, con i padroni di casa che raggiungevano meritato pareggio grazie al solito D’Agostini. Nulla da fare nei prolungamenti, con Jooris svelto a capitalizzare un ingaggio non proprio da manuale, complice l’arbitro che metteva fuori gioco Flynn. Un punto che muove la classifica, sempre poco rispetto a quanto mostrato, qualcosina di più per come si stavano mettendo le sorti della serata. Nota ampiamente positiva, visti i molti acciaccati / ammalati, la prestanza e la baldanza dei giovani inseriti a piene mani da Cereda: su tutti Rocco Pezzullo, 18 minuti sul ghiaccio, testa alta, disco attaccato alla paletta, responsabilità sulla blu in power play. Il tutto senza che le gambe, o le mani, tremassero più di quel tanto che i 18 anni prevedono come minimo sindacale
Mese: Febbraio 2020
LUGANO IN CHIAROSCURO CON LE ROMANDE
Doppio impegno romando per il Lugano che, seppure ai rigori, trafigge il Losanna alla Vaudoise Arena, dopo essere stato in vantaggio con le reti di Romanenghi e Fazzini, in una partita con pochi sbocchi offensivi e, pertanto, tutto faceva supporre che il margine ottenuto potesse bastare. Invece, dall’alto del suo potenziale, il Losanna cavava rapidamente due lampi che, in 5 minuti, riportavano le lancette dove erano originariamente, tanto da spingere i padroni di casa verso il ribaltamento della situazione. Ci voleva un’ottima prestazione di Schlegel per respingere la minaccia, mente, sull’altro fronte, Chorney, con porta praticamente spalancata, mancava la fine anticipata dell’overtime. Nell’appendice dei rigori, il solo Loeffel, all’ultimo tentativo, faceva centro, regalando due punti preziosissimi.
Alla Resega con il Ginevra, purtroppo il Lugano non è riuscito a compiere passo importante verso i play off, soprattutto alla luce dei concomitanti risultati sulle altre piste. Ne è scaturita la solita partita con i ginevrini maestri nel capitalizzare al massimo ogni errore avversario e a chiudere ogni varco, con gioco spezzettato, per impedire la rimonta avversaria. Così due dettagli hanno permesso le reti di Wingels e Rod, sufficienti per vanificare le velleità bianconere cui la rete di McIntyre aveva ridato speranza. Nulla è compromesso, ma l’occasione era di quelle da non perdere.
13 LICENZE “B” PER L’AMBRI’
Si avvicina la fase calda del campionato e giusto cautelarsi con l’opzione di qualche aiuto “esterno”. Vengono pertanto stipulate con le formazioni di LNB le abituali “licenze B” da attivare in caso di bisogno e, vista la situazione sul fronte infortuni, Paolo Duca ha pensato bene di stipularne ben 13:
FABIO ARNOLD – AJOIE – ATTACCANTE
JONATHAN HAZEN – AJOIE – ATTACCANTE
LUCA CHIRISTEN – LANGENTHAL – ATTACCANTE
STEPHAN TSCHANNEN – LANGENTHAL – ATTACCANTE
STANISLAV HORANSKY – OLTEN – ATTACCANTE
MELVIN MEROLA – TURGOVIA – ATTACCANTE
ANTON RANOV – VISP – ATTACCANTE
ANDY RITZ – VISP – ATTACCANTE
GIACOMO CASSERINI – AJOIE – DIFENSORE
ZACCHEO DOTTI – AJOIE – DIFENSORE
COLIN FONTANA – TICINO ROCKETS – DIFENSORE
FREDERIC IGLESIAS – LA CHAUX – DE – FONDS – DIFENSORE
NICOLA AEBERHARD – TURGOVIA – PORTIERE
L’AMBRI’ STOICO STRAPPA UN PUNTO A DAVOS
Non si riduce l’affollamento dell’infermeria, ma prima della partenza per Davos danno forfait Fora, Novotny e Zwerger (cui si aggiungeranno, durante la partita anche Manzato e Dal Pian), per cui l’Ambrì ricorre alle seconde e alle … terze linee, ivi compreso il giovane under – 20 Robin SCHWAB, appena ingaggiato dall’Accademy per rimpolpare il settore giovanile. Ebbene, nonostante il Davos si sia dannato l’anima per sottomettere i leventinesi (basti pensare che Nygren ha giocato oltre 30 minuti dei sessante regolamentari!), se, alla fine, ci fosse stata una squadra che meritava la posta piena, quella era l’Ambrì. Oltre ad aver rimontato la rete iniziale di Palushaj con Muller, ed essersi portata in vantaggio con Bianchi, la formazione di Cereda ha al suo attivo anche due pali a portiere battuto che avrebbero potuto indirizzare diversamente l’esito della sfida. Invece, Palushaj ha pareggiato prima della terza sirena e Tedenby si è inventato un rigore … che vale ben il prezzo del biglietto. Ma, come ammonisce Zaugg, il dio dell’hockey non premia i coraggiosi!
IL DERBY VA AL LUGANO
Vittoria meritata, a conti fatti, del Lugano che piega un Ambrì volitivo, ma probabilmente mai in grado di ribaltare la situazione che, dal secondo periodo in poi, si andava delineando sul ghiaccio. Il Lugano ha avuto il merito di essere maggiormente attendista e disciplinato, soprattutto in difesa, dove, in base alla filosofia “primo non prenderle”, specie nei momenti di maggiore pressione avversaria, ha stretto i denti e raddoppiato le energie per chiudere ogni varco. Così i tentativi leventinesi sono apparsi sì generosi, a volte persino molto presenti, ma con il connotato del “quasi velleitario”; insomma: si vedeva che, alla fine, batti e ribatti, difficilmente la rete sarebbe arrivata. La chiave di volta della partita è stata la rete annullata con il challange del 2 – 1, ottenuto da Burgler, ma viziato da fuorigioco in avvio dell’azione. I padroni di casa sono parsi spaesati e colpiti dal mancato vantaggio, faticando a riprendere il bandolo della matassa. Se l’Ambrì avesse colpito il quel frangente, è possibile che la contesa avesse imboccato diversa strada, ma non lo è stato e gli uomini di Pelletier, riavutisi, hanno piazzato il colpo del vantaggio (anche questo con dubbio fuorigioco, ma il disco afferrato al volo dal guantone di Loeffel era di difficile valutazione). A quel punto, con il passare dei minuti, appariva palese l’impossibilità dell’Ambrì di capovolgere il punteggio. Colpi decisivi: l’accelerazione di Bertaggia che si involava, in contropiede, per il 3 – 1 e l’assenza di Zwerger (2 + 2 + 10) per una bagarre con Walker, con danno maggiore per i leventinesi, costretti a rinunciare ad una pedina attaccante di peso.
ORA E’ UFFICIALE
Nella pausa della Nazionale, erano arrivate solo cattive notizie: gli ennesimi infortuni avevano tolto di mezzo PATRICK INCIR (6 settimane di stop per una lesione al polso destro) e IGOR JELOVAC (2 mesi di assenza per una frattura al metatarso). Quindi ranghi ancor più ristretti per il rush finale di campionato che si aprirà domani con il quinto derby stagionale. Possibile pertanto ancora l’impiego del giovane Pezzullo che bene aveva impressionato nelle ultime gare prima della pausa.
E allora gradita e lieta arriva la conferma che, per la prossima stagione, lo staff tecnico e il D.S. Paolo Duca hanno provveduto a colmare i vuoti lasciati dalle partenze di Manzato, Jelovac e Hofer. Nell’aria da tempo, dopo le puntuali rivelazione di Zaugg dalle colonne del suo giornale (non senza qualche spunto polemico), ecco giungere, finalmente, la conferma ufficiale. In porta, ad affiancare Benjamin Conz ci sarà DAMIANO CIACCIO, un anno di contratto ancora valido con i Tigers, ma invitato a liberare il posto per il giovanissimo e poco esperto Gianluca ZAETTA. L’Ambrì si è subito inserito nel discorso per potersi assicurare un secondo portiere di valore, sottoponendogli un accordo per le prossime tre stagioni. In difesa arriva CEDRIC HACHLER, da Rapperswil, già in predicato di vestire il biancoblu dopo l’esperienza di Zurigo, ma all’epoca si era inserito il Bienne e la possibilità sfumata. Per lui un contratto di due anni. In attacco, dalla LNB, un giovane di sicuro talento: STANISLAV HORANSKY, dall’Olten, passaporto svizzero, con un bagaglio di molte buone qualità. Due anni di contratto più opzione per il terzo.