LUGANO ALLA PAUSA PER MEDITARE

Due sconfitte nel week end per il Lugano che soccombe nettamente a Ginevra (4 – 0) al cospetto di una formazione che ha saldamente tenuto in mano le redini della situazione, mentre, nelle rare occasioni in cui i bianconeri si sono fatti pericolosi, Descloux se l’è cavata egregiamente, tanto da poter festeggiare un qualificante shut out. Purtroppo i sottocenerini non hanno avuto troppi motivi per gioire, messi sempre alle strette da una formazione che basa le proprie risorse soprattutto sul contingente straniero: finchè regge, sarà difficile raggranellare punti alle Vernets. Così è stato anche stasera, con Zirkirchen sotto pressione sin dalle prime battute. Meno peggio, ma ugualmente negativa, la serata casalinga con il Bienne (1 – 2) che ha centrato bottino pieno. Per la formazione di Kapanen i pochi momenti di pressione e manovra sottoporta avversaria, sono parsi troppo sporadici e fuggenti per poter portare a casa l’intera posta. Che la formazione trovasse difficoltà nell’assemblaggio era risaputo, per cui la pausa giunge propizia per una meditazione sulle scelte da effettuare nel futuro prossimo, al fine di allestire una manovra, e forse anche una formazione, maggiormente competitiva, ma soprattutto più costante.

AMBRI’ SEMPRE PIU’ CONVINCENTE

Week end da brividi per la pattuglia di Luca Cereda che dal derby vittorioso perde Kneubuhler (per almeno 6 – 8 settimane, anche se non dovrà subire interventi chirurgici), Fora e Incir, ma recupera Roherbach e scende sulla pista di Bienne per sfatare la maledizione della Tissot Arena. Con una prova da classificare tra le migliori, se non la migliore in assoluto della sua stagione, l’Ambrì coglie il primo successo esterno da tre punti della stagione, ma soprattutto dimostra a se stesso e agli altri che l’abnegazione, lo spirito, il coraggio e la voglia con cui la formazione scende in campo, riesce a sopperire alle assenze, pure pesantissime e numerose, nonché alla differenza di tasso tecnico con le formazioni avversarie (vedasi il Bienne nella fattispecie). Purtroppo, tanto successo non è stato bissato la sera successiva alla Valascia, dove la squadra ha lottato contro i capoclassifica dello Zurigo ed è … scivolata a 19 secondi dalla terza sirena, momento in cui Kruger ha messo alle spalle di Manzato il disco del definitivo 3 – 2. Prima di allora, i leventinesi avevano cullato il sogno del terzo successo consecutivo sino alla metà del terzo tempo, frutto delle reti di D’Agostini e Hofer (sempre servito dallo stesso numero 36). Purtroppo, la chiave di volta è stata nell’infruttuoso 5 vs 3 che avrebbe potuto mettere il sigillo definitivo alla contesa. Infatti, nelle superiorità numeriche avute a disposizione, la squadra di Cereda ha cavato la sola rete di D’Agostini del pareggio sull’1 – 1. Peccato, perché la vittoria non sarebbe stata demeritata, tenendo conto l’infermeria, nella serata, si era arricchita (si fa per dire) anche di Pinana, vittima di un inconveniente addirittura nella fase di riscaldamento. La pausa della Nazionale arriva propizia per rifiatare dopo l’intenso avvio di stagione, oltre a sperare di recuperare qualche infortunato ( e perché no inserire il probabile nuovo arrivato che non è ancora stato ufficializzato)