LUGANO: LA RIMONTA NON C’E’

Seconda sconfitta in meno di 24 ore del Lugano che sulla pista di Malley non ha saputo fare di meglio che arrivare vicino al Losanna, ma poi cedere alla distanza per 5 – 2. Eppure, dopo primo periodo abbastanza disciplinato, con poche occasioni per entrambe le contendenti, ma un palo di Klasen all’attivo, ci si aspettava prova migliore di quanto non si sia verificato nella ripresa.  Invece, ricomparsa remissività e approssimazione, lo spazio per manovrare il Losanna ne ha trovato quanto voluto e filato via su un 3 – 0 comodo quanto rassicurante. Sul finire del tempo, però, una rete di Lajunen (certamente il più volitivo della combricola), nata un po’ dal nulla, riaccendeva un po’ di sacro fuoco che prendeva vigore sino ad approdare nel 2 – 3, sempre di Lajunen, lesto a ribadire in rete un rebaund di Stephan. Poteva essere un’onda importante da cavalcare: in effetti gli uomini di Kapanen ci provavano, anche se in modo confuso, tanto che il Losanna non correva eccessivi rischi e teneva il più possibile il disco in posizioni poco pericolose. C’era persino la ghiottissima occasione di una superiorità numerica che poteva coronare un aggancio quasi insperabile, ma la frittata la combinavano Fazzini e Loefflel lasciando scappare in solitaria Bertschy per il suggello finale. Ininfluente la rete a porta vuota del 5 – 2.

DOPOPARTITA DI AMBRI’ – RAPPERSWIL 4 – 2 INTERVISTA A LUCA CEREDA

D – Luca una buona partita con qualche brivido nel finale..

R – No io dico una buona partita perché l’Ambrì ha portato tutti i suoi valori sul ghiaccio e ha meritato di vincere. Siamo contenti della reazione che il gruppo ha mostrato rispetto a ieri, dato che, ovviamente, non eravamo contenti, non era facile rispondere in questo modo, ma la squadra lo ha fatto e ha meritato la vittoria.

D – Hai notizie di Zwerger uscito infortunato?

R – No non ho ancora parlato con lui, sicuramente sarà valutato dallo staff medico nelle prossime ore, ma per ora non so cosa si sia procurato.

D – Come ti spieghi questa grande differenza di atteggiamento tra ieri e oggi, ma in generale, anche negli ultimi tempi questi sbalzi di rendimento?

R – E’ un fattore di costanza. Dobbiamo imparare a considerare che ogni tanto ci sia la situazione nella quale si subisce qualche “pugno”, sia esso a inizio partita come ieri, sia a fine come oggi. L’importante è sapersi rialzare e rispondere anche noi, magari più forti di prima. Questa costanza non cadrà dal cielo, ma ci si arriva con l’allenamento, lavorando duro. Ultimamente abbiamo ripreso un po’ il nostro ritmo, stiamo però giocando tanto, quindi non abbiamo tantissimo tempo per gli allenamenti, per cui fondamentale che quei pochi allenamenti che facciamo, li facciamo con l’intensità necessaria

D – questa sera sei tornato ad un assetto più usuale sul ghiaccio. L’esperimento di rivoluzionare le linee è durato due partite. Ti ritrovi meglio così?

R – Non credo sia questione di meglio / peggio: si tratta di trovare l’equilibrio per fare in modo che tutte e quattro le linee possano portate intensità sul ghiaccio. Stasera si è verificato, in Slovacchia anche, mentre a Losanna e a Zugo assolutamente no. Dobbiamo trovare costanza partita dopo partita, anche se non è una garanzia di risultato, ma a medio e lungo termine, inanellando buone prestazioni, i risultati arrivano di conseguenza.

D – Sbaglio se dico che con Manzato in porta la squadra sembra più stabile potendo utilizzare quattro stranieri di movimento?

R – Non saprei cosa rispondere. Ieri sera con Hrachovina in porta abbiamo giocato molto male, mentre il Slovacchia meglio, sebbene avevamo comunque quattro giocatori di movimento. La mia sensazione è che ci manchi la costanza da partita in partita, piuttosto che uno schieramento o l’altro sia migliore.

D – Tre gol in power play e il grande apporto della quarta linea

R – La quarta linea sta lavorando bene, dall’inizio della stagione e, come ho detto, se lavori bene, i frutti sono una conseguenza. Quanto al power play, prima di oggi eravamo al % di realizzazioni, quindi oggi è un buon passo avanti, ma possiamo far meglio, ma la base c’è.

D – Oggi era la decima partita di Sabolic. Cosa ci dici?

R – Oggi ha giocato bene e lui deve giocare come oggi perché solo così può essere utile all’Ambrì. Penso che sia un buon straniero in questa lega. Ora pare aver ritrovato la strada, deve continuare a percorrerla.

D – Anche se il gol continua un po’ a mancare…

R – Se continua così è solo una questione di tempo. Ma si deve continuare: stasera ha giocato per la squadra, era intenso, aggressivo. E’ quello che gli chiediamo, quello che sa fare, quello che gli chiederemo per le prossime partite.

D – Focus ora sulla Champions, anche se la qualificazione non dipende solo da voi

R – Martedi sapremo se la qualificazione sarà ancora possibile o meno. Per noi già ora è stata una buonissima esperienza, a livello sportivo abbiamo imparato tanto, sia come squadra, ma anche come staff e come Club, abbiamo affrontato squadre molto forti. Non abbiamo rimpianti, abbiamo certato di approfittare di questa occasione e l’obiettivo è quello di chiudere bene. Mercoledi vogliamo fare una buona partita perché, come detto, stiamo ancora lavorando sulla costanza e questa è un’occasione per lavorare su questo aspetto, classifica positiva o meno.

D – Notizie sugli infortunati?

R – Conz si sta quasi allenando regolarmente, quindi tutto procede secondo i piani. Novotny è appena rientrato sul ghiaccio ma è ancora un “paziente”. Kostner è seguito dagli specialisti e in questo week end sapremo qualcosa di più preciso; ovviamente il suo infortunio si è rivelato più importante di quanto si credesse. Infine Rohrbach attende dai medici il via libera per tornare ad allenarsi

DOPOPARTITA DI AMBRI’ – RAPPERSWIL 4 – 2 INTERVISTA A CHRISTIAN PINANA

D – Dopo la partita di ieri, la squadra ha avuto un gran bella reazione, tree reti in power play, anche se nel finale i due gol subito hanno creati qualche problema

R – Era importante mostrare una reazione dopo la partita di ieri. Stasera abbiamo ripreso a fare il nostro gioco, abbiamo disputato una buona partita anche se nel finale abbiamo subito due gol. Questo non vuol dire che ci siamo lasciati andare sul 3 – 0, perché sapevamo che loro non si arrendono facilmente e venivano da una serata nella quale hanno rimontato 4 reti al Berna.

D – Tre reti in power play: esercizio che sino ad ora aveva funzionato un po’ meno…

R – Sì, pian piano, lavorando in allenamento i risultati si vedono e questa sera ha funzionato bene.

D – A livello difensivo, il box play non è mai stato un problema e anche quest’anno avete dimostrato che lo sapete gestire molto bene

R – L’importante resta sempre mantenere la linea del nostro gioco, mantenendo freddezza in difesa. Le occasioni prima o poi arrivano. Il nostro focus rimane la zona difensiva.

D – Da qualche tempo l’apporto della terza e quarta linea appare importante

R – Sì stanno girando molto bene perché abbiamo bisogno di tutti, non solo, delle prime due linee. Non importa chi segna, ma se c’è l’apporto di tutti è meglio

D – Nota negativa l’infortunio di Zwerger: sembrerebbe il ginocchio, anche se le immagini non sono per nulla chiare

R – Non saprei cosa dirti, non ho visto l’episodio e non ho parlato con lui

D – Episodio singolare, forse la prima volta che succede, i due video – challange chiamati dall’allenatore del Rapperswil che ora si possono chiamare più volte nel corso della partita. Come avete vissuto dal vivo questa situazione?

R – Era una regola presente anche lo scorso anno, ma con il nuovo regolamento, in caso di mancato errore arbitrale, rischi di ricevere una penalità di due minuti. In questo caso entrambi sono stati negativi, buon per noi che abbiamo avuto due superiorità…

D – In settimana l’ultima partita di Champions dove la qualificazione è ancora possibile, anche se non dipende solo dalla vostra volontà, ma conta anche il risultato del Farjestad. Come vi presentate alla sfida con il Bystrica?

R – … per vincerla sicuramente. In fondo noi non ci siamo posti chissà quali obiettivi: volevamo scendere in pista e giocarcela con chiunque, fossero anche le migliori formazioni d’Europa. Per ora ci siamo sempre riusciti e credo sia un’ottima cosa essere arrivati all’ultima partita ed essere ancora il lotta per la qualificazione.

D – C’è qualche rimpianto per qualche punto lasciato qui o là (esempio la mancata vittoria con Monaco in casa)…

R – Facile dirlo adesso. Ovvio che c’è un po’ di rimpianto perché sarebbe bastato poco. Per ora cerchiamo di vincere la nostra partita, poi si vedrà D – Allora ci si crede

R – Certo, sempre

Grazie a Christian Pinana per la sua disponibilità

L’AMBRI’ SI RIFA’ COL RAPPERSWIL

Era necessaria una reazione, dopo la brutta uscita di Zugo, e reazione c’è stata: la formazione di Cereda ha fornito una buona prestazione e preso anche ampio margine di manovra (oltre il 3 – 0 del punteggio), contenendo le sfuriate improvvise dei sangallesi (ancora ottime parata di Manzato) e pressando per lunghi tratti Nyffeler e compagni. Tornati al line up più abituale, si sono fatti notare anche gli stranieri, soprattutto Sabolic, andato molte volte al tiro, mai a bersaglio, talvolta per un nonnulla. Nel finale, una carambola da biliardo (tiro del difensore che incoccia la gamba di un compagno nello slot, per finire sulla paletta dell’attaccante appostato libero di fianco alla porta) ha ridestato le speranze ospiti che, pervenuti sul 2 – 3, si sono illusi di poter ripetere l’impresa della sera precedente col Berna. Invece, una penalità di Antonietti, permetteva una superiorità che D’Agostini impiegava neppure 20 secondi per capitalizzare nel migliore dei modi.

Da rimarcare che nel finale, uno scontro alla balaustra, per altro regolare, costringeva Zwerger ad uscire dal ghiaccio a braccia (forse, cadendo male, si è procurato un infortunio al ginocchio, ma al momento nessuna informazione è trapelata). Notizia curiosa, l’uso del video – challange, chiesto per ben due volte dall’allenatore del Rapperswil Tomlisson: in entrambe le occasioni senza ragione e dunque punito, oltre alla rete, da una penalità di due minuti, secondo le nuove regole. 

Nell’intervallo tra il primo e il secondo tempo, è stato premiato il Presidente Filippo LOMBARDI per le sue 600 partite da presidente! E la storia continua ….

LUGANO PASTICCIONE

Che la serata fosse di quelle storte, alla Resega lo hanno capito subito, ma la speranza di “raddrizzarla” è durata sino alla pausa, quando la seconda rete del Friborgo ha fatto intendere che anche questa erano svanite. La poca propensione all’ordine e al sacrificio, almeno nella presente partita, sono state alla base del successo ospite: che i burgundi fossero raffazzonati lo si sapeva, ma almeno ci hanno messo impegno e abnegazione (prova ne sia i molti tiri bloccati) per raggranellare qualcosa di buono. Brodin ne è stata l’anima e l’esempio, sempre pronto a metterci del suo per rendere la vita difficile ai difensori e portando a casa, a conti fatti, una meritata vittoria. Il Lugano ha messo, invece, sul ghiaccio vecchi errori: poco determinato e a maglie larghe in difesa, il solito vizio di voler risolvere le cose singolarmente. Poco male se si tratta di un incidente di percorso, meno bene se non si riprende rapidamente la via, tormentata e angusta, ma redditizia, delle scorse uscite.

LO ZUGO BACCHETTA UNO SPENTO AMBRI’

Che la Bossard Arena non fosse terra per corroborare la classifica, lo si sapeva, ma la formazione di Tagnes aveva abituato i suoi sostenitori ad alti e bassi non sempre preventivati. Questa sera non ha concesso scampo ad un Ambrì che si fatto anche molto male da solo, lento nella copertura del portiere Hrachivina (ancora tra i pali dopo la bella prestazione in Champions, relegando Sabolic in tribuna) che ha fatto molto, ma non poteva reggere l’urto in solitaria; collezionando penalità ( molte doppie, cinque in tutto, forse un autentico record!) che hanno impedito un regolare schieramento dei blocchi; evanescente in attacco dove, non fosse stato per la bella azione personale di Kneubuehler (autore della rete della bandiera), il giovane Hollenstein, al debutto in LNA, avrebbe collezionato shut out abbastanza comodo. La rivoluzione nel line up operata in Slovacchia è stata riproposta da Cereda in campionato, ma a parte lo spessore dell’avversario (fermare già il solo Hofmann appare impresa non banale, tant’è che ha collezionato la ventesima doppietta della sua carriera), per troppo tempo è stato impossibile schierare blocchi completi. La vera cartina da tornasole la si avrà alla Valascia con il Rapperswil (autore di grande rimonta casalinga con il Berna: da 1 – 4 a 5 – 4 al supplementare!). Una ulteriore “magra” sarebbe il suggello che la stagione è ancora più lacrime e sangue di quanto ci si attendesse.

INCREDIBILE: ARCOBELLO A LUGANO PER TRE ANNI

Difficile credere di primo acchito alla notizia, eppure il comunicato ufficiale del Lugano non mente: dalla prossima stagione e per tre anni filati, MARK ARCOBELLO vestirà la casacca bianconera. Dopo quattro anni trascorsi a Berna, quasi sempre al top, il più forte centro della Lega ha deciso di cambiare aria. Quali le motivazioni di una tale decisione? Solo economiche? Di certo non lo sapremo mai e solo il ghiaccio dirà il suo verdetto finale.

SI TORNA A SORRIDERE

Turno di recupero per il LUGANO che alla Resega, dopo essersi un po’ complicato la vita, arriva alla terza sirena chiudendo con Lammer, a porta vuota, i conti con un rognoso RAPPERSWIL (6 – 3 il finale, ma qualche brivido di troppo è corso giù per la schiena dei tifosi bianconeri). Con l’ormai consueta formazione, che prevede la tribuna per Spooner, la formazione di Kapanen è partita con il piede giusto guadagnando doppio vantaggio, grazie alle reti di Loeffel e Bertaggia nei primi dieci minuti. 39 secondi di ordinaria follia, consentivano al Rapperswil di pareggiare. E’ a quel momento che è salito in cattedra Luca Fazzini: terza doppietta del campionato e partita incanalata verso la vittoria, incurante del momentaneo 3 – 4. Il Lugano sale così al terzo posto in classifica dopo prova fatta, come ormai d’abitudine, di alti e bassi, ma risolta per il meglio con carattere e volontà (oltre al tocco di classe del personaggio di giornata).

Sorride anche l’AMBRI’ che, stasera, migrava in terra Slovacca per la penultima partita del girone di Champions League. Opposto ai campioni locali del Banská Bystrica, con le linee molto rivedute, i leventinesi non si sono fatti sorprendere e hanno rapidamente preso in mano le redini della situazione pervenendo al 2 – 0 in rapida successione per merito di Kneubuhler e D’Agostini. Gettando alle ortiche diverse occasioni, hanno arrotondato il punteggio nella seconda frazione sempre con D’Agostini ed una superlativa rete in short hand di Zwerger. In una partita spesso frammentata dalle penalità, il terzo tempo ha visto salire alla ribalta Hrachovina, autore di qualche brillante big safe a difesa del meritatissimo shut out. E dalle linee molto rivisitate cosa avrà tratto Cereda? Spunti per il campionato?

TICINESI IN CHIAROSCURO

Fine settimana in chiaroscuro per le ticinesi che hanno sorriso solo a metà: vittoria casalinga, sconfitta esterna nella replica.

Cominciamo da chi sta peggio, cioè l’Ambrì. La vittoria sul Friborgo (4 – 0) con il secondo shut out di Manzato nella stagione e la prima rete di Sabolic avevano acceso qualche timida speranza che, impostato un ruolino di marcia con passo maggiormente spedito, qualche soddisfazione potesse alfine approdare sotto le volte della Valascia. Vero che la pochezza dei burgundi (che in nottata hanno sollevato French dall’incarico e affidato temporaneamente la formazione al duo Dubè – Rosa) aveva consentito alla formazione di Cereda di incamerare tre punti senza eccessivi patemi, ma si credeva che la ritrovata via della rete per Sabolic, dotasse la formazione  un’arma al momento del tutto sconosciuta. Invece, l’acqua continuano a portarla altri, e buon per tutti che Dal Pian e Kneubuhler stanno facendo molto per tenere a galla la situazione. Così a Losanna non c’è stata continuità e la rete iniziale di Hofer non è stata supportata da quel raddoppio che ebbe consentito maggiore fiducia (occasioni avute, ma immancabilmente fallite). Per il rientro di Novotny c’è ancora tempo, dunque bisogna inventarsi qualcosa, perchè  10 punti in 10 partite non portano lontano dall’ultimo posto.

Bene il Lugano contro i lanciati LIONS nella sera in cui Sannitz festeggia le 800 presenze in maglia bianconera: 3 – 1 il risultato, ma prestazione solida e attenta al cospetto di una delle formazioni più in forma del momento. Subita la rete iniziale di Suter, la formazione di Kapanen  ha rapidamente impattato con Fazzini (due reti ancora per lui in serata). Il vantaggio del top scorer ha messo il fuoco sotto i pattini degli ospiti che hanno a lungo premuto, ma i bianconeri hanno avuto il merito di non disunirsi, di lottare con disciplina sino al liberatorio punto di Zangger, nel finale, che liberava dall’incubo del possibile pareggio. Sulle ali la buona serata, si pensava di concedere il bis alla Ilfis, ma il Langnau, si sa, non molla l’osso! Il doppio vantaggio  (2 – 0 alla prima pausa; 3 – 2 nel terzo tempo) non hanno impedito allo scatenato Pesonen (che con Di Domenico ha incamerato minuti su minuti) di impattare e trasformare rigore da plausi per l’aggiudicazione della contesa dopo l’overtime.

IL PRIMO DERBY E’ DEL LUGANO

Primo derby al Lugano di fronte a una Valascia che non ha per nulla presentato il tutto esaurito (solo, si fa per dire, 5500 sugli spalti). Lugano che ha meritato la vittoria perché ha fatto decisamente di più e controllato il gioco, frutto non di manifesta superiorità, ma di un possesso del disco più oculato e redditizio: ha saputo affondare di fronte all’atteggiamento rinunciatario dei padroni di casa, ha controllato le sfuriate dell’avversario cercando di tenere la minaccia lontano dalle zone nevralgiche, ha trovato in Zurkirchen in portiere in crescendo e affidabile. Tutto qui? Praticamente sì. Coi tempi che corrono, non è il caso di fare gli schizzinosi.

Sul fronte opposto, la solita carica in crescendo dopo il pareggio sul finire del primo periodo, frustrata da una rete “di rapina” di Sannitz per il definitivo 2 – 1: tanta voglia, ma anche molta sterilità in attacco, con le buone occasioni che rimangono nel limbo delle intenzioni. Il pareggio era pure arrivato per merito di Dal Pian, ma gli arbitri, visionate le immagini, annullavano per un passaggio con la mano. Decisione fiscale ma, alla luce delle nuove norme, ineccepibile. Purtroppo l’Ambrì deve recitare il mea culpa su altri fronti: se sugli scudi salgono i Knuebuhler e i Neuenschwander, mancano clamorosamente all’appello coloro che dovrebbero portare il peso della baracca. Flynn e Sabolic (rete e assist a parte) si sono visti poco, anche in fase di telecronaca, non solo sul tabellino. E l’Ambrì non può reggere l’urto avversario solo con la terza e quarta linea!