LUGANO SICURO – AMBRI’ COL PATEMA

Anche le ticinesi approdano al secondo turno di Coppa Svizzera, ma con diverso … percorso. Il Lugano archivia la pratica senza troppo sudare: 7 – 0 sull’Arosa con primo tempo che aveva già chiarito la situazione. A bersaglio per i bianconeri molti giocatori: Jorg, Sannits, Zangger, Spooner, Othamaa, Fazzini e Loffel. Discorso assai diverso per l’Ambrì. Opposto al Dubendorf, pareva filare tutto abbastanza liscio con il doppio vantaggio di Flynn e Muller (in power play), pur rendendosi conto che la serata non era di quelle da ricordare in modo particolare. Invece, nella ripresa, i padroni di casa accorciavano le distanze, la formazione di Cereda si faceva più pasticciona e infilava penalità consecutive che spezzettavano, ulteriormente,  il fraseggio. Patatrak nel terzo tempo con il pareggio e definitiva confusione. Ci voleva il solito Hofer con il vizietto del gol all’overtime per scongiurare l’unica eliminazione di una formazione di LNA.

Sulle altre piste sudava e tremava il Losanna (solo 1 – 0 a Sierre) e parzialmente il Bienne (4 – 1 con svantaggio iniziale a Huttwil). Per gli altri punteggi esagerati di Langenthan (13 – 1 al Luzer), Davos (12 – 0 a Fraunefeld), Ginevra (12 – 0 al Saastal) e Olten (9 – 1 al Burgdorf)

AL VIA LA COPPA SVIZZERA

Primo assaggio di Coppa Svizzera per alcune squadre (le altre partite sono in programma oggi e, tra loro, ci saranno anche le ticinesi). Sostanzialmente nessuna sorpresa: le formazioni di LNA hanno tutte superato il turno senza patemi e con ampio margine, tanto il divario espresso sul ghiaccio. Il Rapperswil ha avuto il compito più gravoso nell’affrontare l’attrezzato Kloten, ma il secco 3 – 0, anche se con rete di Cervenka allo scadere, ha consentito ai campioni in carica di passare il turno. Poca storia, per Zugo (6 – 0 al Turgovia), Zurigo (9 – 0 al Winthertur),  Friborgo (9 – 1 all’HC Valai), Langnau (4 – 0 al GCK). Chi, invece, non ha fatto una passeggiata è stato il Berna che ha dovuto sudare con l’Accademy e l’ha scampata per un pelo (2 – 1 con rete di apertura di Pestoni e definitivo vantaggio di Moser). Tra le formazioni di LNB avanzano Visp ( 6 – 3 contro Le Chaux – de – Fonds) e Ajoie (8 – 2 sul Wiki)

AMBRI’: SOLO UN PUNTO CON IL MONACO

Di fronte a oltre 5.000 spettatori, l’Ambrì ha effettuato la sua seconda partita casalinga di Champions affrontando il Monaco, attrezzata formazione tra le più accreditate del panorama europeo. Hanno vinto i tedeschi, dopo i rigori, ma i leventinesi hanno sofferto e lottato per raddrizzare una partita dall’intensità agonistica elevata: in svantaggio per un polsino di Bourque, ex Lugano, con una opposizione di Manzato (oggi preferito a Hrachovina, anche in prospettiva campionato) non scevra di critiche (ma poi il portiere ha giocato partita degna), c’è voluto ancora D’Agostini per il momentaneo pareggio. Anche Muller è andato a bersaglio per il momentaneo 2 – 2, a testimonianza che la formazione di Cereda non ha mai mollato e ha onorato, a tutti gli effetti, la sua partecipazione. Ne trarrà anche insegnamenti preziosi, visto che nel campionato che andrà in scena dalla prossima settimana, non sono molte le partite che richiedono un dispendio mentale e fisico come quelle giocate nel fine settimana alla Valascia, alle quali hanno complessivamente assistito 9.000 spettatori, per una cornice di pubblico decisamente  degna della manifestazione. Piuttosto, qualche elemento chiave, appare ancora troppo poco incisivo per il ruolo che dovrebbe assumere nella compagine: Sabolic e, più ancora, Flynn viaggiano a corrente alternata. Da loro ci si aspetta un contributo maggiore in produttività e segnature che, per il momento, non hanno dato. Prima del debutto di venerdì contro il fortissimo Zugo, mercoledì c’è la prima tornata della Coppa Svizzera (si spera una formalità con il Dubendorf).

AMBRI’: PRIMA VITTORIA IN CHAMPIONS

E’ arriva anche la prima vittoria in Champions, ai danni degli svedesi del Farjiestad: vittoria meritata, sudata, probante. Che gli svedesi fossero brutti clienti e una delle formazioni più attrezzate d’Europa lo si sapeva; ebbene, hanno messo sul ghiaccio tutto il loro mestiere, fatto di tanta tecnica, tanto lavoro, tanti muscoli (anche qualche volta un po’ di troppo, come il fallo su Zwerger costato penalità di partita a Ejdsell, ma soprattutto senza conseguenze per l’austriaco): nessuna stella di prima grandezza, ma un complesso equilibrato in tutti i blocchi, capace di far girare il disco con sapienza e precisione da mettere in difficoltà chiunque. L’Ambrì di suo ha giocato una solida partita, con le armi che, ormai, sembrano essere entrate nel suo DNA: grinta, pattinaggio, abnegazione. Fa ancora difetto qualche dettaglio che, alla lunga, ha penalizzato gli uomini di Cereda, costretti a tremare sino alla fine. In particolare il power play ha vissuto fasi senza mezzi termini: benissimo (come il primo cui solo un grande Svensson ha impedito a Sabolic di ottenere la meritata soddisfazione), malissimo (come i 4 muniti filati del secondo periodo, senza neppure la capacità di entrare nel terzo!). Meglio il box play, grazie anche a un Hrachovina superlativo che ha chiuso tutti i varchi con una sicurezza tale da fare sembrare facile ciò che non lo è. Se si aggiunge la degna cornice di pubblico (4277 spettatori) per una serata infrasettimanale con un tempo da lupi, si comprende che l’Ambrì degnamente onora la sua partecipazione e ne trarrà, come ha detto Luca Cereda, grande insegnamento a livello di squadra, ma anche di Società. 

AMBRI’ DI CHAMPION CORAGGIOSO MA PERDENTE

Non è andata meglio, questa volta, sul ghiaccio di Karslstad al cospetto dei biancoverdi del Farijestad (campioni della SHL, insomma mica cosa da poco!): l’Ambrì, che pure aveva aperto le segnature con Plastino e si era fatto raggiungere sul finire del primo periodo, ha giocato partita coraggiosa, a viso aperto, portando sul ghiaccio le sue doti migliori (combattività, pattinaggio e forcheking). Ancora una volta non sono bastate, considerando la scarsa propensione a sfruttare le poche occasioni da rete avute (le formazioni svedesi concedono poco allo spettacolo e possiedono difese arcigne); aggiungi che il pacchetto “stranieri” ha funzionato a corrente alternata; qualche penalità di troppo (specie nel secondo periodo); hanno tolto incisività all’attacco leventinese. Per Cereda, comunque, buone indicazioni: avversari di caratura, ma il suo Ambrì c’è! 

LUGANO: ULTIMI TEST

Il Lugano cerca a San Gallo, contro il Rapperswul, l’assetto per il campionato. Questa volta la formazione ticinese non si lascia sorprendere e chiude partita costellata di molte penalità (specie nel secondo tempo) con rete del nuovo arrivato, il finlandese ATTE OHTAMAA, su suggerimento di Klasen. Non a caso, prima di lui, nel marcatore erano andate le seconde linee, insomma gli sciabolatori. Quanto al Rapperswil, si annuncia assai meglio attrezzato dello scorso anno: nessuna stella di prima grandezza, ma il lavoro di Tomlisson comincia a farsi sentire.