DEBUTTO AMARO IN CHAMPIONS

Debutto amaro per l’Ambrì in Champions: opposto al Monaco, finalista lo scorso anno della manifestazione, vicecampioni della DEL, gli uomini di Cereda hanno tenuto con autorità il ghiaccio, portando nella partita le loro doti migliori. Purtroppo, l’imprecisione nel tiro e una buona dose di sfortuna, hanno impedito loro di andare al primo riposo in vantaggio. Anzi, quella vecchia volpe di Derek Roy (ex Berna, artefice di un titolo nazionale per gli Orsi) aveva trovato il modo, contro l’andamento del gioco, di piazzare alle spalle di Manzato il disco dell’immerita5to vantaggio. Nella ripresa poco è mutato, altri due pali per i leventinesi, secondo vantaggio dei padroni di casa sulla scia di una generosa penalità a Incir. A dire il vero, su quella rete, l’Ambrì si è un po’ seduto e non ha più ritrovato lo smalto di inizio partita. 3 – 0 il risultato finale (per inciso tre punti del sig. Roy!). Come spesso accade molte lodi, ma nessun punto.

POCHE SODDISFAZIONI PER LE TICINESI

Nella marcia di avvicinamento alla stagione regolare, l’Ambrì prevedeva l’ultima amichevole prima di volare in Champions (la prossima settimana è previsto il debutto a Berlino), affrontando il Rapperswil che, in queste partite di preparazione, sta mostrando piglio sconosciuto lo scorso anno. Non è andata bene per la formazione di Cereda (5 – 1 il punteggio per i sangallesi), pur con l’attenuante di un esercizio pere smaltire le tossine del duro lavoro di preparazione. Pur in vantaggio con una bella rete di D’Agostini, schierato ancora con Flynn, l’Ambrì si è inceppato in tanti piccoli errori che hanno consentito all’avversario, anche senza strafare, di aggiudicarsi senza patemi la contesa. Vedremo la prossima settimana, al cospetto di formazioni europee di spessore, quale sarà l’atteggiamento dei biancoblu e quali saranno le indicazioni che Cereda avrà tratto da queste prime uscite per assemblare al meglio la formazione.

Non ride neppure il LUGANO, reduce dalla beneaugurante partita casalinga con il Barys, ma subito incappato in prestazione anonima e raffazzonata nella Vinschgau Cup di Laces, in Val Venosta, contro il Colonia (4 – 0). Al cospetto di avversario ben organizzato, il Lugano si è trovato subito poco in arnese, spiazzato anche dalla sfortunata autorete di Vauclair che ha aperto la strada al successo per i tedeschi. Poco hanno costruito i bianconeri in avanti, quanto sono apparso approssimativi in difesa (Zurkirchen compreso). Insomma un cantiere aperto dove il lavoro, ma si sapeva, per Kapanen non manca.

TORNEO SURSEE. LUCI E OMBRE PER L’AMBRI’

Classico appuntamento ferragostano a Sursee per l’Ambrì con due incontri previsti. Il primo, contro la formazione di KHL Barys Astana, che ora si denomina Barys Nur Sultan, poca gloria (4 – 1 il punteggio), nonostante il debutto stagionale di Flynn (in rete a cose ormai decise) e capitan Bianchi. Il maggior ritmo della formazione Kazaka ha fatto la differenza, benché Hrachivina (per la prima volta schierato per sessanta minuti) abbia dimostrato prontezza e nessuna colpa sulle reti subite; la linea di Sabolic – Muller – Zwerger abbia vieppiù affinato la propria alchimia, mentre ancora qualche tempo lo richiedono Hofer – Flynn – D’Agostini (con quest’ultimo ha difettato non poco di mira). In sostanza molte annotazioni sull’agenda di Cereda da mettere in pratica già dalla successiva partita. Nota dolente, l’infortunio a Jelovac (discata ad una mano) con frattura riportata e stop di sei settimane.

Decisamente meglio la seconda serata al cospetto dei cechi del Vitkovice, pur con D’Agostini, Flynn, Zwerger, Bianchi e Fohler a riposo. Dunque Hofer completa il blocco di Muller e Sabolic, mentre Gerlach si piazza all’ala con Goi e Mazzolini. Il maggior ritmo ha consentito di esprimere un gioco più consono ai leventinesi che hanno subito preso il largo, supportati da un indiavolato Hofer (quattro reti a marcatore!) cui si sono aggiunte le reti di Rohrbach e Dal Pian (segnale sempre positivo della linea completata da Kneubuhler). Gerlach ha fatto vedere cose di spessore, ma difetta ancora di maggior grinta. 6 – 1 il risultato, ma occorre dire che la formazione ceca è apparsa decisamente inferiore a quella della KHL

LUGANO E AMBRI’ OTTENGONO LA LICENZA

Tempo di verdetti, da parte della Lega, in merito alla situazione finanziaria dei Club e conseguente rilascio delle licenze per la prossima stagione. Il LUGANO la ottiene senza condizioni, ma anche l’AMBRI’ ha motivo di soddisfazione per aver ricevuto “via libera” in prima istanza, pur con la supervisione, strada facendo, della situazione nel corso dell’anno. Segno che il mutato clima in Leventina comincia a dare i suoi frutti  cui la nuova pista (sono terminati gli scavi) non potrà dare che un positivo impulso.

DOPOPARTITA DI AMBRI’ – OLTEN

INTERVISTA A CHRISTIAN PINANA

D – Seconda partita della stagione e già un buon ritmo: partita vera. Avete avuto delle buone indicazioni?

R – Si, oggi, come tutte le partite di pre season, era importante fare il nostro gioco e cercare di migliorare il nostro sistema. Tutto sommato una buona giornata.

D – E’ stato il tuo primo vero rientro dopo l’amichevole con i Rockets. Come procede il tuo reinserimento, non penso tu sia al 100%, parò hai già avuto tanti minuti di ghiaccio, primo blocco…

R – Mi sento abbastanza bene. Sono passati ormai sette, otto mesi dall’infortunio, ovvio che non mi sento al 100%, ma mi sto avvicinando e nelle prossime settimane lo raggiungerò certamente, se continuo con questo passo.

D – Vi aspetta una stagione tosta con quattro fronti suoi quali sarete impegnati: campionato, coppa, champions e Spengler. La prima da affrontare sarà la Champions League: una vetrina dove si porta anche il brand Ambrì, quindi dove giocoforza si deve ben figurare. Qual è lo spirito con cui l’affrontate?

R – Penso che per noi sia un’esperienza nuova, vogliamo approfittarne anche per confrontarci con altre realtà, ma sempre andremo per giocarcela e, possibilmente, vincere.

D – La società ha operato bene sul mercato, purtroppo qualche infortunio di troppo. Come va l’inserimento dei nuovi compagni?

R – penso bene, perché abbiamo un ottimo gruppo, come l’anno scorso, per cui è più facile per il singolo inserirsi. Oramai però non si ragiona più in termini di nuovi / vecchi: si sta già creando il nuovo gruppo per la stagione.

D – Molti sono i nomi che mi vengono in mente e che sono tutti venuti dal Biasca e ora affrontano la Champions: questo deriva anche dalla bontà del progetto

R – Non è una novità, sin dal primo anno molti giocatori sono stati inseriti sia all’Ambrì che al Lugano nella prima squadra, persino anche il altre squadre di alta classifica in serie B. Insomma un ottimo progetto e siamo contenti che anche quest’anno sia stato possibile portarlo avanti

D – C’è tanto entusiasmo anche da parte dei giovani: sabato scorso la prima rete della stagione l’ha realizzata Neuenschwander e giocato una partita in cui si è fatto notare: sembra che voi, non anagraficamente, più vecchi state trascinando bene anche gli altri più nuovi

R – Alla fine abbiamo un bel mix nella squadra con giocatori di maggiore esperienza, altri più giovani che hanno voglia … che abbiamo voglia (mi ci metto anch’io) di progredire. La voglia di spingere al massimo c’è in tutti e alla fine esce fuori un’ottima squadra.

D – anche perché la stagione è lunga e c’è bisogno di tutti…

R – Certo

Grazia a Christian Pinana per la disponibilità

INTERVISTA A COACH LUCA CEREDA

D – Partita giocata a buon ritmo per cui indicazioni positive

R – Direi che oggi era per noi una partita difficile perché veniamo da due settimane molto molto intense in cui abbiamo fatto 32 allenamenti. A noi è piaciuto particolarmente il terzo tempo dove eravamo in difficoltà fisica e mentale, ma non abbiamo mollato. Questo lo riteniamo un dato decisamente positivo. Accettare di soffrire un po’ è stata una qualità ch cin conforta perché deve essere nel nostro DNA.

D – Si sono visti muoversi bene anche i nuovi acquisti, in particolare Sabolic. Sei contento del loro inserimento, come procede?

R – Credo vada bene, stiamo, stanno lavorando bene durante tutta la settimana. Il volume di lavoro è molto grande in questo momento, quindi la lucidità è un po’ ridotta, ma i risultati cominciano a vedersi e la cosa è positiva. Si stanno integrando bene, anche se non è ancora finito il loro percorso, sono sulla buona strada.

D – Stagione con quattro competizioni. Ovviamente, dovrai andare a giostrare su tutto il roster a disposizione. Purtroppo c’è già stato qualche infortunio. Sei contento di come si è mossa la Società sul mercato? Pensi ci siano possibilità dia qualche ulteriore inserimento? Di ieri la notizia dell’arrivo di Flynn.

R – Siamo contenti, perché come abbiamo sempre detto, lavoriamo con quello che abbiamo a disposizione. Oggi come oggi siamo completi, dato che ieri abbiamo aggiunto l’ultimo tassello che mancava con il quinto straniero. Cominciamo la stagione al completo anche sotto questo aspetto (quattro di movimento più il portiere). Siamo contenti di avere ancora dello spazio di allenamento per trovare l’amalgama giusto in vista dell’inizio di Champions e campionato

D – La Champions è la prima competizione che vi toccherà: alcuni possono pensare che possa essere quasi un “fastidio” per una formazione come l’Ambrì. In ogni modo avrete l’opportunità di esportare il brand Ambrì in Europa. Questo a livello di crescita, anche per la Società, può essere molto importante ma dovrete comunque ben figurare…

R – Credo che a corto termine pagheremo un po’ sul livello emotivo dal momento che spenderemo un po’ di più rispetto a delle amichevoli; a medio e lungo termine ci ritornerà come esperienza che farà crescere, conoscendo altre realtà hockeistiche, altri sistemi di gioco, quindi sarà comunque un vantaggio, solo pensando due anni fa dove eravamo. Pensare di essere qui a giocare la Champions League è per noi un grandissimo onore e lo faremo con grande piacere e cercheremo di fare del nostro meglio per rappresentare in maniera adeguata lo spirito dell’Ambrì in Europa.

D – Tre anni fa nel progetto Biasca c’erano tante persone, a cominciare dall’allenatore Luca Cerada, che ora calcano il ghiaccio della LNA e la Champions. Lo avresti immaginato?

R – Il progetto è una realtà molto importante per tutto il Ticino, permettendo a tantissimi giovani di fare esperienza e che in questi primi tre anni di vita ha prodotto risultati impensabili, ha dato spazio a molti giocatori che sono come dicevi in LNA. Ora ce ne sono altri, a loro l’opportunità di sfruttare questa occasione più unica che rara! Se non esistesse questo trampolino di lancio, sarebbe molto più difficile emergere per loro. Ben venga il progetto Biasca e sono felice che si sia trovato un accordo anche per quest’anno.

D – Parliamo di Flynn: che elementi penso apporterà nella squadra

R – E’ un giocatore con una certa esperienza perchè ha giocato diverse partite in NHL, è un elemento solido che può giocare sia centro che ala, veloce di pattinaggio, ma per noi è importante che sia sempre stato molto benvoluto nelle squadre in cui ha giocato, quindi siamo sicuri che anche da noi si troverà bene e ci darà una mano proprio a livello di solidità

D – Ha giocato in passato con D’Agostini. Avete chiesto qualcosa anche a lui, prima di procedere al contratto?

R – Abbiamo chiesto a tante persone, ovviamente anche a D’Ag: lui si ricordava che, già alcuni anni fa, a Buffalo era benvoluto e conosciuto come persona matura, di famiglia, per cui pensiamo che si integrerà bene nella nostra realtà e ci aiuterà a crescere ulteriormente

D – Bianchi è sempre capitano?

R – Al momento è un po’ acciaccato (anche oggi è stato assente, ndr), tuttavia non abbiamo mai discusso m credo che quando rientrerà sarà lui il capitano. Anche nella conferenza stampa di inizio stagione, onestamente, ci siamo accorti di non aver mai affrontato l’argomento

D – Quando le cose vanno bene, ci si dimentica … soprattutto se il clima è quello giusto

R – Sì il clima è quello buono: i ragazzi lavorano bene ed eravamo talmente concentrati sul partire bene, che non ci siamo nemmeno accorti di non aver affrontato questo argomento. Per noi è importante il gruppo di riferimento al quale ci appoggiamo anche per trascinare gli altri, specie i nuovi arrivati. Noi allenatori da soli non ce la facciamo e quindi abbiamo bisogno di loro. Poi chi porta una lettera o meno diventa secondario, anche se capisco che, per l’esterno, riveste la sua importanza. Nei prossimi giorni la chiariremo.

Grazie a Luca Cerada sempre gentile, preciso e disponibile

AMBRI’ GIA’ PRONTO A LOTTARE

La partita con l’Olten è stato test probante: squadra veloce, che pattina a testa bassa, aggressiva, magari un po’ arruffona come tutte le formazioni della serie cadetta, insomma formazione capace di mettere in difficoltà chiunque. E l’Ambrì, con le gambe un po’ legnose per il duro lavoro di preparazione, ci ha messo un po’ a prendere le misure dell’avversario  e, soprattutto, a tirare fuori il colpo di reni per dipanare bene una matassa che poteva essere troppo ingarbugliata. Al vantaggio apparentemente rotondo (4 – 1), con doppietta di Sabolic (schierato con Muller e Zwerger per un complesso abbastanza rodato) e rete di D’agostoni (buona intesa con Hofer e il neo centro Gerlach), dopo il primo sigillo di Goi, aveva fatto seguito un ritorno di fiamma gialloverde, complice qualche sbavatura difensiva (con ghiaccio talvolta malandrino ad indurre in errore). E’ lì che si è vista la grinta della formazione di Cereda che, raccolte le ultime forze e le poche idee, ha masticato amaro e piazzato il colpo definitivo (doppietta di Hofer e rete di Kneubuhler, ancora a bersaglio, ma lavoratore a tutta pista con Dal Pian e Rorhbach). 

IL LUGANO SCIVOLA ALLA PRIMA USCITA

Doveva essere la giornata di festa per celebrare degnamente l’addio all’hockey giocato da parte di Sebastien Reuille che, nella sua lunga carriera, aveva vestito le maglie di entrambe le formazioni. Alla fine a gioire sono stati solo i Lakers che hanno fatto storcere il naso, in diverse occasioni, a Sami Kapanen, contrariato per la prestazione del tutto insufficiente dei suoi. Al termine del primo periodo, i sangallesi veleggiavano su un comodo 4 – 0, frutto di pochi tiri in porta, ma andati inopinatamente a bersaglio con la complicità di un Zurkirchen approssimativo in almeno tre delle quattro marcature. Non che gli uomini della retroguardia bianconera abbiano brillato particolarmente, se è vero che altre sue reti, per un totale di 6 – 0, hanno trovato la complicità dei difensori sottocenerini, abili nello smarcare l’avversario. Alla fine è bene che i nodi vengano al pettine quando i giochi non contano e ci sia tutto il tempo per mettere riparo. Tuttavia la giornata non è stata di quelle da… incorniciare. Finale di 6 – 2 con … addolcimento della pillola grazie ala doppietta di Lammer.

BRIAN FLYNN ALL’AMBRI’

Per l’infortunio prolungato almeno sino a novembre di Jiry NOVOTNY, Paolo Duca era alla ricerca di un sostituto in grado di garantire un adeguato supporto al secondo blocco leventinese. La scelta è caduta, dopo adeguata meditazione (come dirà nell’intervista, a margine della partita con l’Olten e che pubblichiamo separatamente, Luca Cereda) sullo statunitense BRIAN FLYNN, apprezzato rinforzo, giunto in corso di stagione in quel di Zugo, lo scorso campionato. Si tratta di un giocatore dalle caratteristiche adatte alla formazione biancoblu per la possibilità di essere  impiegato sia in box play che in power play, centro di ruolo, ma anche in grado di giostrare ala, già ambientato sulle piste svizzere. Con un passato di tutto rispetto in NHL per Montreal e Buffalo (dove fu compagno di D’Agostini), 282 presenze con 28  reti e 36 assist, ha sottoscritto un impegno sino a dicembre con la possibilità di arrivare (se necessario) sino alla fine della stagione.

GIA’ AVVIATO IL “VALZER” DEI PORTIERI

Nemmeno il tempo di scodellare il primo disco della stagione e già si parla … del futuro. HILLER fa sapere che il prossimo campionato sarà, per lui, l’ultimo con il Bienne, avendo manifestato l’intenzione del ritiro. Quindi Seelanders alla ricerca di un valido sostituto. A Ginevra Robert MAYER non pare godere più dei consensi avuti sino ad ora e potrebbe lasciare le aquile, ma non dovrebbe essere il sostituto di Hiller. Per tale ruolo si pensa ad un giovane di belle speranze: JOEY DACCORD, figlio di quel Brian che fu estremo difensore dell’Ambrì. In possesso di passaporto svizzero, gode di fama interessante oltre oceano.

Non sorridono neppure a Friborgo, visto che RETO BERRA ha già comunicato di non avvalersi della clausola per fermarsi ancora in riva alla Sarinne. Quindi burgundi che, dopo aver atteso un anno l’arrivo del giocatore per la sua permanenza in AHL, averlo avuto a disposizione lo scorso campionato dove, purtroppo, non ha brillato come ci si aspettava, se lo vedono ora con le valigie in mano … Insomma, non l’affare che speravano.

ANCHE IL LUGANO TORNA SUL GHIACCIO

Come ormai consuetudine, anche il Lugano apre i battenti della nuova stagione con l’amichevole a Biasca contro i Ticino Rockets. Al di là del risultato (10 – 0 per la cronaca), pur con le assenze di peso di Klasen, Spooner, Walker, Suri e Riva, la mano del nuovo Sami Kapanen comincia a vedersi in modo significativo: intensità a tutta pista, gioco ragionato e disco “portato” nel terzo, azioni secondo manuale con attaccante ad aggredire lo slot e difensore di copertura. Ovviamente ci vorrà del tempo per assimilare la nuova disposizione, ma se il buon giorno si vede dal mattino, molti giocatori sono stati rivitalizzati dalla cura. Primo fra tutti l’indiavolato Fazzini, ma anche Zangger pare ritagliarsi ruolo affatto secondario, in compagnia di quel Bertaggia che pare veleggiare positivamente sull’onda lunga della Nazionale. Insomma, una giornata intrigante che apre uno spiraglio significativo per il futuro.