Finalmente, dopo almeno due partite nelle quali aveva seminato tanto e meritato di più dei soli elogi, di fronte a una Valascia esaurita, la formazione di Cereda ha offerto l’ennesima convincente prova di carattere e colto la prima vittoria in stagione con il Bienne. Nulla della serie è deciso, l’Ambrì rimane con le spalle al muro, ma il Bienne deve fare appello a tutto il talento degli uomini migliori se vuole andare avanti nella serie. Senza decisioni troppo discutibili della quaterna arbitrale, che tanto avevano (e giustamente) fatto infuriare Luca Cereda, i leventinesi, in rimonta, si sono meritatamente aggiudicati il successo, legittimato anche da quattro ferri colpiti. Sfruttando le poche situazioni speciali avute a disposizione, Zwerger e Fora hanno perforato un Hiller sempre formato NHL. Ed ora, senza timore, tanto non c’è nulla da perdere, si torna a Bienne per proseguire nel lavoro che, oggi, appare bene avviato; per continuare quella crescita che lo staff ha voluto e insegnato e che, ora, tutti stanno realizzando tassello dopo tassello. Come sempre ci vorrà la partita perfetta, ma questo è il destino dell’Ambrì.
Mese: Marzo 2019
DOPO 50 PARTITE, RIPARTE LA GRANDE AVVENTURA
La grande avventura dei play off scatta sabato 9 marzo. Tra le otto squadre che contano ci sono entrambe le ticinesi, cosa che non avveniva da cinque anni.
C’è il LUGANO, che li acciuffa dopo annata molto altalenante, ma in crescendo, pur senza cancellare i molti dubbi di una formazione che, fatta eccezione per il solo Hofmann, non si è mai espressa ai livelli attesi. Tuttavia è formazione che, come lo scorso anno, nelle sfide dei play off ha trovato una carica e una determinazione che nessuno le riconosceva: saprà ripetersi?
L’AMBRI’ era, al massimo, accreditato di un campionato onorevole, invece con 79 punti (57 lo scorso anno!) chiude al quinto posto dopo un cammino fatto di tanto lavoro, di sacrificio, con una crescita impressionante a livello di singoli e di squadra: ora è temuto e rispettato perché se la può giocare con tutti. La classifica gli ha assegnato il BIENNE, l’unica formazione che non è mai riuscito a superare neppure una volta. Eppure, con i Seelanders in calo, nonostante il tasso tecnico della loro formazione, nulla deve essere dato per scontato.
La coppia di testa della classifica è data da BERNA e ZUGO. Nessun dubbio che si trattasse delle due migliori formazioni della Lega e il divario dalle altre lo dimostra.
Il LOSANNA, alternando filotti di vittoria e magre protratte, si issa al terzo posto. Alle sue spalle, distanziato proprio alla 50° partita, un solido LANGNAU (forse la formazione più simile all’Ambrì), sorretto da un quartetto di attaccanti stranieri, tra cui quel Pesonen che i vodesi hanno frettolosamente licenziato e che ora si ritroveranno di fronte.
Ultima poltrona per un sorprendente GINEVRA. L’ultima gara della stagione, alle Vernets, opponeva le aquile ai Lions in un match da dentro o fuori. L’hanno spuntata i padroni di casa che, dati per spacciati a tre giornate dal termine, sono riusciti nell’impresa di guadagnare il posto ai danni dei campioni in carica.
ACCOPPIAMENTI DEI QUATI DI FINALE
BERNA – GINEVRA
ZUGO – LUGANO
LOSANNA – LANGNAU
BIENNE – AMBRI’
Nel girone dei delusi giochi fatti e sei giornate all’insegna dell’inutilità. ZURIGO e FRIBORGO sono irraggiungibili a 74 punti (disponibili solo 18) dal DAVOS a quota 51, per non parlare del RAPPERSWIL a 32. Ci sarà il tempo, per tutti, di meditare sui tanti errori commessi, specie per i Lions, cui neppure la cura Del Curto ha portato i frutti sperati. Il mago si è calato nella parte, ma aveva capito subito che l’impresa era quasi impossibile. Gli errori di impostazione commessi in estate, fatti crescere sotto la guida Aubin, avevano messo radici profonde e i tanti talenti a disposizione marciavano in ordine sparso. Meno amarezza a Friborgo, dove certamente le pretese erano meno impellenti, ma per Sprunger e compagni l’eventualità di un finale inglorioso era lontano anni luce dalle possibilità di concretizzarsi. Male anche il Davos, sempre nei bassifondi della classifica, sia con Del Curto che con il subentrato Vitolinsh. L’unico, purtroppo, fedele al destino preassegnato, è stato il Rapperswil. Nella sfida che lo attende con i grigionesi, potrebbe preparare lo sgambetto, onde evitare le insidie di uno spareggio con la vincente di LNB. Se fosse l’Olten, i pericoli non sarebbero irrilevanti.
DOPOPARTITA DI AMBRI – DAVOS 5 – 2 (1/3/2019) INTERVISTA A LUCA CEREDA
D – Nel secondo periodo la squadra ha sofferto un po’, ma ha saputo mettersi in pista e chiudere la partita positivamente
R – Sono partite con grande tensione. Abbiamo fatto i calcoli una volta e siamo la squadra con meno esperienza di tutte in serie A e queste partite, specie il secondo tempo che ovviamente non è andato secondo il nostro gusto, ci permetterà di crescere ancora di più, tutti: dallo staff, ai giocatori, ma anche al pubblico, perché nel secondo tempo qualche piccolo fischio l’ho sentito e credo che dobbiamo, possiamo crescere tutti. Queste partite ci permetteranno di farlo.
D – Siete a tre punti dalla terza in classifica: incredibile
R – Diciamo che per noi non cambia tanto. Domani abbiamo il prossimo ostacolo da affrontare; cerchiamo di recuperare bene e di andare all’attacco, continuando così.
D – La tua filosofia non cambia, però vedersi così posizionati in classifica non viene voglia di dire: ragazzi abbiamo fatto qualcosa di incredibili… R – No, non ancora. Quello che abbiamo in mano oggi non è ancora nostro; quindi non ci resta che lavorare per far sì che rimanga da noi. Come ho detto qualche giorno fa in questa lotta siamo i cacciatori e non quelli che vengono cacciati. E allora domani andiamo all’attacco del prossimo ostacolo.
D – Tu sei il cacciatore, però la preda ha paura del cacciatore …
R – Quando portiamo la nostra identità, i nostri punti di forza sul ghiaccio, credo che ce la possiamo giocare con tutti. Questo non vuol dire che si vince, però ce la possiamo giocare. Quando non lo facciamo, diventa difficile. Abbiamo avuto la dimostrazione durante le 48 partite, quindi ora cambia poco.
D – Dire siete padroni del vostro destino …
R – Noi guardiamo noi stessi. Sappiamo che in questo rush finale abbiamo degli avversari al nostro fianco, ma dobbiamo rimanere concentrati sul nostro cammino, altrimenti si cade e fa male
D – La carica alla testa a Diego Kostner
R – Le cariche alla testa sono un problema, a volte possono essere dovute alla foga, ma dobbiamo rimanere molto attenti e eliminarle perché possono avere conseguenze gravi. E il discorso vale anche per i nostri … D – Durante il campionato sei sempre stato molto attento a non far esaltare troppo la squadra quando vinceva, come a non farla preoccupare troppo nei momenti peggiori. La scorsa settimana avete vissuto un periodo insidioso con due sconfitte nel week end, ora ne avete vinte due consecutive; hai visto dei passi avanti nella gestione delle emotività?
R – Non solo in questa settimana, ma durante tutto l’anno siamo rimasti coscienti dei nostri limiti, ma anche dei nostri punti forti e cerchiamo di portarli in pista ogni giorno. Non solo nelle partite, ma anche in allenamento. Poi, come ho detto, mi sembrava fuori luogo esaltarci dopo la vittoria di Zugo, come darci in crisi per le due sconfitte del week end. Non cambia niente, sappiamo che domani ci aspetta un’altra battaglia dura; l’obiettività la dobbiamo tenere sempre non solo nell’ultimo periodo
VERDI SUL TELETEXT!!
Per entrambe le ticinesi è tempo di salire sul treno dei play off. Mai sconfitta (per altro con identico punteggio di 3 – 1) fu mai così poco amara: arrivata la notizia della sconfitta contemporanea del Friborgo nel derby di Malley, entrambe le squadre hanno potuto festeggiare. Chiude a Davos una serata più ombre che luci, facendo qualche passo indietro rispetto al passato prossimo, il LUGANO che, contro i grigionesi, condannati allo spareggio, si è fatto mettere sotto più di quanto il punteggio non dica. Distratti e arruffoni, come spesso è capitato in stagione, i sottocenerini sono rimasti a galla in virtù della rete (la trentesima) dell’inossidabile Hofmann (quanto sarà rimpianto!) e avrebbero anche potuto trovare miglior sorte, se non si fossero impantanati nelle spire della fumosa inutilità. Con Vitolinsh che ha sapientemente catechizzato i suoi ad interrompere sul nascere le iniziative dell’avversario con un forcheking alto, per il Lugano è stato come spegnere la luce. Si aggiunga la serata di particolare verve di Ambuhl, tante primavere, ma pattinaggio, velocità, intelligenza tattica e furbizia da vendere a chili, ecco servito il piatto che ha avvelenato la trasferta di Ireland e soci, addolcito, dopo una buona mezzora dalla terza sirena, dalla notizia che il Friborgo aveva perso ai rigori.
Ben altre considerazioni ispira vedere in “verde” sul teletext l’Ambrì – Piotta. Alzi la mano chi, ai nastri di partenza, avrebbe scommesso un cent sulla riuscita della formazione sapientemente orchestrata da Luca Cereda e Paolo Duca! Chi, fra gli addetti ai lavori, anni di esperienza sulle spalle, si spingeva più in là, lo accreditava di un buon campionato e non troppo distante dalla linea! Invece, lavoro, sudore, umiltà hanno portato un manipolo di coraggiosi e volenterosi oltre ogni aspettativa e, c’è da credere, passati i bollenti spiriti della serata, tutti sono già con la testa a lunedi: battere il Rapperswil alla Valascia e vedere di trovare un seggiolino ancora più comodo. Di fronte a questo, la partita della Bossard Arena passa in secondo piano. L’Ambrì non ha giocato una delle sue migliori partite, ma è riuscito a rimanere in corsa sino alla fine. Tolte una manciata di uscite, mai il divario con l’avversario è stato tale da mortificare la formazione di Cereda: si può perdere, ma uscendo sempre a testa alta dalla contesa, sapendo di aver dato il massimo.
Sulle altre piste molti verdetti interessanti. Il BERNA, scontato capoclassifica, lascia le penne alla Ilfis con un LANGNAU che si esalta nel derby e si inserisce di prepotenza nella battaglia per il terzo posto; lo ZURIGO travolge il RAPPERSWIL (6 – 2) ma potrebbe essere troppo tardi: a 74 punti, ne vanta due sul SERVETTE, lanciatissimo da due successi consecutivi, ed è attesa da un pepatissimo Ginevra – Zurigo quale atto finale. Il LOSANNA vince ai rigori sul FRIBORGO e lo condanna ai play out; infine il mai domo McSorley cava il coniglio dal cilindro e strappa altri tre punti importantissimi battendo il BIENNE.
AMBRI’: ANCORA UN PASSO AVANTI!
Ancora un passo avanti in classifica e nella crescita (come dirà nell’intervista di seguito Luca Cereda). Un passo avanti perché altri tre punti contro in Davos, affatto rinunciatario, portano ancor più su l’Ambrì, seppure l’agognato secondo obiettivo necessita ancora di uno o due punti, salvo passi falsi altrui, per divenire certezza. Di crescita perché, dopo un primo tempo da fuochi d’artificio, con tre reti arrivate in poco più di tre minuti, con un avversario incapace di uscire dal terzo, con una padronanza delle operazioni da fare rimanere a bocca aperta, ha fatto seguito un secondo periodo di sofferenza. Non solo il Davos ha sorpreso con un piglio che si credeva avulso dalle sue corde, ma l’imprecisione serpeggiata nelle file bianco blu (appagati dalla facilità della vittoria?), ha resuscitato un avversario che, con due reti, e qualche occasione pericolosa, ha messo in dubbio … il fieno in cascina. C’è voluto un rapido ritorno alle origini (sacrificio e abnegazione) per riprendere il discorso lasciato a metà e macinare un terzo periodo decisamente più robusto che, con la rete di D’Agostini, ha trovato quel respiro che si addiceva alle circostanze. Eppure, il Davos aveva anche l’orgoglio di far correre un ulteriore brivido con il palo di Nygren, prima del definitivo 5 – 2 a porta vuota di Bianchi. Con cinque punti sopra la linea e sei a disposizione nelle ultime due partite, nessun traguardo appare precluso alla truppa di Cereda.
LUGANO: SUPERATO ANCHE LO ZUGO
Tre punti fondamentali contro uno Zugo ormai conscio della proprio destino di secondo in classifica, ma non per questo rinunciatario. Il Lugano, quindi, ha dovuto sudarsela tutta, questa vittoria che ha portato, oltre a quello che serviva per la classifica, anche qualche passo in avanti verso una gestione della partita più adatta alla situazione. Con un Klasen sempre più ispirato, autore del gol che ha dato la svolta definitiva (4 – 2), la squadra è cresciuta sotto il profilo mentale: attendista nei momenti che lo richiedo, pronta a ribadire la supremazia dopo rete avversaria, un po’ arruffona nel finale, ma senza quel panico da sbadati di qualche sortita fa. Seppure contunianao, paradossalmente, a essere poco incisivi Lajunen e Lapierre, il resto del gruppo riesce a sopperire alla loro mancanza. Il che, in ottica play off, non guasta.
Nelle altre partite il GINEVRA sorprende il FRIBORGO al St.Leonard (3 – 2) e inguaia i cugini, risvegliatisi nel finale con due reti che hanno solo messo paura, ma niente più, all’avversario. Il BIENNE batte il LOSANNA e si conquista la terza posizione in classifica; il BERNA prima dilaga, poi rischia con lo ZURIGO, ma alla fine mantiene esiguo vantaggio (5 – 4); il RAPPERSWIL rinvia i festeggiamenti del LANGNAU (5 – 2).