AMBRI’: SUDORE E FATICA

Non è stata una bella partita, ma alla fine, sudati e meritati, i punti della vittoria all’overtime sono arrivati a corroborare la classifica dei leventinesi. Che non fosse agevole giocare contro il Ginevra, seppure poco ispirato nelle ultime sette partite, dove ha collezionato sei sconfitte, lo si sapeva; aggiungi una serata delle meno incisive degli uomini di Cereda, oltre alle assenze di Novotny e Dotti, e allora non è difficile comprendere che i 5300 della Valascia hanno trascorso serata di … passione. McSorley ha impostato la sua formazione sulla rottura del gioco altrui e su rapide incursioni della sua linea migliore (Winnik – Richard – Wingels), costringendo Conz (quarto shut out della stagione) ad una prestazione maiuscola, senza la minima concessione. La forza dell’Ambrì è stata quella di serrare le fila come squadra nei momenti (tanti) di inferiorità numerica (un 5 – 3 nel secondo periodo e 4 minuti di Fora nel terzo), costruendo, paradossalmente, le occasioni più ghiotte e pericolose. In ogni modo vittoria è stata, ancora frutto della determinazione (questa volta di Muller) nell’inseguire disco nel terzo avversario costringendo i difensori all’errore; poi ci ha pensato, come sua abitudine, Kubalik a fare esplodere la Valascia dopo solo 17 secondi!

 Nelle altre partite il BERNA torna al successo a BIENNE (4 – 2) dopo essersi fatto raggiungere (2 – 2) dal duo finlandese Karki – Rajala; seria ipoteca del LANGNAU ai play off con la vittoria (all’OT) contro un DAVOS che, anche nella matematica, da stasera deve prepararsi alla sfida con il Rapperswil per evitare brutte sorprese; cade ancora lo ZURIGO senza attenuanti a ZUGO (3 – 0)

LUGANO: LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL?

Con una prova discretamente convincente, soprattutto sotto il profilo del gioco di squadra e l’assenza di black out nel corso della partita, il Lugano incasella tre importantissimi punti che lo agganciano definitivamente al trenino delle ultime sopra la linea (tra cui l’Ambrì, ma con una partita in meno). Fa morale anche il secondo shut out consecutivo di Merzlikins (4 – 0 al Davos, 3 – 0 allo Zugo), tornato, dopo acciacchi e disavventure, a offrire prestazione consistente, anche se, a dire il vero, non è stato necessario profondere miracoli. Ma questo è anche merito della difesa che ha saputo tenere a debita distanza l’attacco svizzero centrale. La rete decisiva è stata quella di Bertaggia, che ha sbloccato anche il risultato nel secondo periodo: ottimo assist di Klasen e assolo solitario di Alessio a superare Aeschlimann in back hand. Nel finale sono poi arrivate le reti di Lajunen e Lapierre (a porta vuota). Il malato non è per nulla guarito, ma i segni di ripresa sono evidenti. In più la classifica (che nessuno dice di guardare, ma che, a conti fatti, mette fuoco sotto i … piedi) appare meno penalizzante e, si sa, da cosa nasce cosa…

Nelle altre partite, il FRIBORGO, squadra più in forma del momento, incasella la terza vittoria consecutiva espugnando (4 – 1) la pista di BERNA; continua a segnare il passo il DAVOS, castigato in casa dal LOSANNA (3 – 1), non decolla neppure il RAPPERSWIL, cui la sconfitta di Coppa non ha dato mordente, schiacciato (6 – 2) dal BIENNE trascinato dal nuovo finlandese Karkj e dal rientrante (dopo infortunio) Fuchs; si stacca dal gruppo il GINEVRA che casca alle Vernets per mano del LANGNAU che non ha schierato il nuovo ingaggio, l’italocanadese Stefano GIULIATI, ma ufficializzato, per la prossima stagione, l’arrivo del difensore friburghese Sebastian SCHILT.

LA COPPA ALLO ZUGO

Lo Zugo torna al successo nella Coppa Svizzera (il primo risale al 1998) battendo al Lido il Rapperswil, detentore del trofeo e per la seconda volta consecutiva protagonista dell’atto conclusivo. Purtroppo, per i sangallesi non c’è stata storia o quasi, dato il netto vantaggio degli svizzero centrali alla prima sirena: 3 – 0. Il tempo centrale ha registrato il sussulto degli uomini di Tomlisson, ma la pressione esercitata ha partorito il solo gol di Clark; troppo poco per rendere la vita dura a Marschini e compagni che hanno assestato il colpo decisivo nella fase finale della partita.

Hockeymercato 2019

AMBRI’ PIOTTA

LAUPER ADRIEN     >     FRIBORGO

GUERRA   SAMUEL    >     DAVOS

DAL PIAN  GIACOMO    <     LANGENTHAL

FOHRLER  TOBIAS      <    ZUGO ACCADEMY

LUGANO

LAMMER   DOMINIC   <    ZUGO

SURI   RETO     <     ZUGO

ZANGGER   SANDRO     <    LOSANNA

REUILLE   SEBASTIEN     >     RITIRO

ULMER   STEFAN    >      BIENNE

HOFMANN GREGORY       >      ZUGO

CUNTI   LUCA   >     BIENNE

BERNA

GENONI   LEONARDO   >   ZUGO

KAMERZIN  JEREMIE   >   FRIBORGO

PESTONI   INTI    <     DAVOS

GERBER  JEREMI    <   SETT. GIOVNILE

SCHLEGEL  NIKLAS     <   ZSC  LIONS

BIENNE

CUNTI   LUCA   <    LUGANO

ULMER    STEFAN    <     LUGANO

GUSTAFSSON   ANTON    <    LANGNAU

DIEM   DOMINIK    >    ZSC   LIONS

SCHMUTZ  JULIEN    >    LANGNAU

PEDRETTI   MARCO     >   ZSC   LIONS

EARL  ROBBIE    >    LANGNAU

MAURER   MARCO     >    GINEVRA SERVETTE

DAVOS

HELDNER  FABIAN    >   LOSANNA

SENN GILLES   >  NEW  JERSEY  DEVILS

RODIN ANTON    >    BRYNAS

PESTONI   INTI    >   BERNA

HERZOG   FABRICE   <   ZSC  LIONS

GUERRA   SAMUEL      <    AMBRI’  PIOTTA

AESCHLIMANN  SANDRO    <    ZUGO

FRIBORGO   GOTTERON

LAUPER  ADRIEN     <    AMBRI’ PIOTTA

DESHARNAIS   DAVID    <   AVANGARD  OMSK

STALBERG   VIKTOR   <   AVANGARD  OMSK

KAMERZIN   JEREMIE     <    BERNA

SCHILT    SEBASTIAN      >  LANGNAU

MEUNIER   LAURENT      >   RITIRO

FORRER  SANDRO   >    RAPPERSWIL

HOLOS    JONAS      >

GINEVRA  –   SERVETTE

MAURER   MARCO      <     BIENNE

KARRER   ROGER    <    ZSC   LIONS

MIRANDA   MARCO    <   ZSC   LIONS

LE  COULTRE    SIMON    <   MONCTON WILDCATS

ALMOND  CODY   >   LOSANNA

MARTINSSON  ERIC   >    HV71

VUKOVIC  DANIEL   >    RAPPERSWIL

DUFNER    MAURO   >   RAPPERSWIL

LOSANNA

HELDNER  FABIAN   <    DAVOS

ALMOMD  CODY    <    GINEVRA  SERVETTE

STEPHAN   TOBIAS     <    ZUGO

TRUTMANN   DARIO    >   ZSC  LIONS

ZANGGER   SANDRO    >      LUGANO

IN – ALBON    LOIC     >    LANGNAU

RITZ   MATTEO    >     LE  CHAUX – DE – FONDS

SIMIC   AXEL    >   ZSC   LIONS

LANGNAU

GUSTAFSSON    ANTON   >     BIENNE

PETER   EMANUEL   >    RITIRO

EERO  ELO   >   LUKKO

EARL   ROBBIE    <    BIENNE

SCHILT  SEBASTIAN   <    FRIBORGO

SCHMUTZ   JULIAN   <    BIENNE

IN – ALBON   LOIC    <   LOSANNA

STURNY   JULES   <     VISP

ANDERSONS  TOMS     <   LANGENTHAL

RAPPERSWIL    JONA

DUFNER  MAURO   <   GINEVRA  SERVETTE

FORRER   SANDRO    <   FRIBORGO

LOOSLI   MICHAEL   <    TURGOVIA

VUKOVIC   DANIEL   <    GINEVRA  SERVETTE

DUNNER   NICO    <     LANGENTHAL

HELBLIG   TIMO   >   RITIRO

KNELSEN  DION   >   OLTEN

LINDEMANN SVEN   >    RITIRO

ZUGO

GENONI   LEONARDO    <     BERNA

HOFMANN   GREGORY     <    LUGANO

BACHOFNER   JEROME    <    ZSC   LIONS

STEPHAN  TOBIAS     >     LOSANNA

EVERBERG  DENNIS   >    ROGLE

ROE  GARRETT   >    ZSC  LIONS

SURI   RETO    >    LUGANO

LAMMER   DOMINIC     >   LUGANO

AESCHLIMANN   SANDRO     >     DAVOS

ZSC  LIONS   ZURIGO

BACHOFNER  JEROME   >    ZUGO

MIRANDA   MARCO      >     LOSANNA

HERZOG  FABRICE     >     DAVOS

KARRER   ROGER    >   GINEVRA  SERVETTE

SCHLEGEL  NIKLAS    >   BERNA

PEDRETTI  MARCO    <     BIENNE

DIEM   DOMINIK    <   BIENNE

ROE  GARRETT   <     ZUGO

TRUTMANN   DARIO     <    LOSANNA

BRUSCHWEILER   YANNICK    <    GCK 

SIGRIST   JUSTIN    <     GCK

SIMIC   AXEL     <    LOSANNA

AMBRI’ PIU’ FORTE … DI TUTTO! LUGANO BENE, MA SI SPERA NELLA CONTINUITA’

2 febbraio 2019

L’Ambrì, dopo le sconfitte … onorevoli, mette sotto uno Zugo in gran spolvero e rende felici i beniamini della Valascia con una prestazione di maturità e sostanza che gli vale il rispetto di ogni formazione che lo affronti. Non molti, a dire il vero, avrebbero continuato a macinare occasioni e gioco nonostante gli inciampi capitati, strada facendo, nella contesa: da due episodi di “quasi gol” (le immagini effettivamente non danno la certezza che il disco abbia varcato la linea), dalla rimonta zugana in 5 contro 3 con due penalità contemporanee fischiate a Hofer (ma forse era più trattenuta dell’avversario!) e Guerra, alle penalità, nel finale, clamorosamente ignorate (palese quella su Kubalic), alla traversa di Fora a 5 secondi dalla terza sirena. La squadra di Cereda ha proseguito a testa bassa alla ricerca di quel successo che era strameritato, sino al tocco di Kubalic (ancora monumentale) che ha fatto “esplodere” a Valascia. Ma il grande merito dei biancoblu sta nella crescita globale di tutta la formazione che ha serrato le fila, tamponando con D’Agostini centro il vuoto lasciato da Novotny, inserendo nel terzetto un frizzante e sostanzioso Dario Rohrbach (una rete e … quasi), pattinando cambio dopo cambio e profondendo energie in ogni momento della contesa. Allo Zugo, forte di una formazione consistente, con uno Stephan rientrante ma saracinesca, una panchina lunga, da ammortizzare le assenze di Roe e McIntyre, non è restato che inseguire, spremendo a tratti i migliori (Martschini due minuti filati nel power play in 5 contro 3), guadagnando, a conti fatti, un punto che appare anche generoso.

Nel sottoceneri una boccata di ossigeno per calmare le acqua agitate (voci e smentite sulla presidenza che sono più testimonio di malessere generale che notizia). Il malcapitato Davos, cui l’allontanamento di Del Curto ha, a conti fatti, lasciato tutto come prima (qualche punto, ma tanti quanti il Rapperswil!) deve ringraziare Senn se le proporzioni del punteggio non hanno assunto connotati umilianti. Il Lugano è partito a testa bassa e ha macinato gioco e occasioni, senza mai togliere il piede dall’acceleratore, sorretto da un Klasen tornato a brillare e a marcatore in tutte le segnature della serata. Il problema resta la continuità: anche a Zugo la vittoria pareva scacciare i fantasmi, puntualmente ricomparsi con il Langnau.

RINNOVI … A RAFFICA

Grande soddisfazione per la notizia (a proposito davvero azzeccato anche il video che la annunciava) del rinnovo di ben cinque giocatori biancoblu: da Novotny (un anno) a Manzato (un anno), ad Isacco Dotti (tre anni), a Dominic Zwerger e Marco Muller (due anni ulteriori, pur avento contratto già per il prossimo). Come hanno tenuto a sottolineare Paolo Duca ed il Presidente Lombardi, pur nelle limitate possibilità del Club e senza rinnegare le prerogative di una realtà formatrice, la soddisfazione di mantenere talenti sbocciati e cresciuti nelle file biancoblu, deve essere un obiettivo da perseguire con orgoglio. In tal senso vanno letti i rinnovi di Dotti, ma soprattutto di Zwerger e Muller che, inseguiti da tutta la Svizzere, hanno preferito rimanere riconoscenti ad realtà che ha creduto in loro dandogli spazio e possibilità di crescere.